BIRAGHI, UNA SETTIMANA DA DIO, SPERO DI RESTARE QUI A LUNGO
Il terzino della Fiorentina Cristiano Biraghi, reduce dal bel gol vittoria di domenica scorsa contro il Chievo e dalla convocazione in Nazionale, è intervenuto quest'oggi negli studi della radio ufficiale del club viola. Queste le sue dichiarazioni sul suo momento e le prospettive della squadra: "E’ stata una bella settimana, sono contento per il gol e per la convocazione: è andata tutto bene. Contro il Chievo il tempo era al limite del rinvio per quanto riguarda la partita. La fascia di capitano? Sono stato molto contento: il ct già mi conosceva da tempo, ero uno dei più grandi in questo stage: ne ho fatto tanti di stage e fa sempre piacere vestire l’azzurro. L’obiettivo è di giocare sempre, ma tutto passa dalle prestazioni delle partite in con il club. Le tante squadre? Speriamo di mettere le radici… negli ultimi anni ero legato sempre all’inter e non sempre ero io a decidere: quando finiva il mio prestito ero “costretto” a tornare alla base. Adesso sono della Fiorentina e spero di restare qui per tanti anni: ho una bambina che fa l’asilo qui e sta facendo amicizia. I cross per Simeone? Spero di dargliene altri... ma sono convinto che si sbloccherà presto: ci sono momenti in cui gli attaccanti faticano tanto per fare reti ed altri in cui ad ogni pallone che toccano va in gol. Lui ci dà sempre la carica. L'Udinese non ha mai subito gol da calcio piazzato? Bene... io li so battere. Vediamo chi tirerà, a seconda della posizione. L'esperienza all'Inter? Mi allenavo con dei campioni... è stata una bella esperienza. Il più "matto" negli spogliatoi? Non c'è nessuno, siamo abbastanza tranquilli... e infatti su questo dobbiamo migliorare. L'impegno per la maglia? Io sono questo... sono in tanti a guardarti ed è impossibile piacere a tutti: sicuramente io voglio uscire dal campo sempre con la maglia sudata, dopo aver dato tutto. Dobbiamo molto ad una società che ci è sempre vicino, che ci paga tutti i mesi. Poi ognuno può sempre migliorare. Fare un altro gol? Speriamo... anche se non è una mia specialità. La mia corsa? Nell'allungo me la cavo bene, non tanto sui primi passi. Gli alti e bassi della squadra? Alcune partite come quella col Verona possono capitare in un anno in cui è stato iniziato un ciclo nuovo: speriamo che nella prossima stagione non capitino più.
Troppi gol da calcio piazzato? C'è sempre l'errore di qualcuno: sappiamo che dobbiamo migliorare su questo aspetto, abbiamo intensificato il lavoro sulle palle inattive in allenamento... l'errore capiterà sempre, l'importante è non farlo grosso o di continuo. I leader dello spogliatoio? Sicuramente Astori e Badelj, che sono qui da più tempo: ma ciascuno di noi deve essere presente a se stesso. Il gol al Chievo? Ho parlato con molti ragazzi del Chievo che si sono lamentati del mio gol... io gli ho risposto "Cosa volete da me? All'andata ve l'ho regalata la partita... adesso l'ho vinta io!". I problemi dopo la sosta? Tutte le squadre hanno fatto la sosta: contro la Samp abbiamo sbagliato atteggiamento, col Verona invece abbiamo sbagliato tutto: è stata una partita inspiegabile. Con Bologna, Juventus e Atalanta abbiamo fatto bene così come col Chievo, dove siamo stati molto solidi anche nei momenti di sofferenza. La gara di Udine? Sarà molto dura, vorranno sicuramente riscattarsi: mister Oddo crede molto in quello che fa, è molto bravo: lo scorso anno siamo capitati in un'annata storta in tutto e per tutto. Le lingue nello spogliatoio? Si parla lo spagnolo dopo l'italiano... mi tengo allenato perché lo mastico bene. I nostri giovani? Si allenano bene tutti, il mister è bravo a tenerli sempre sul pezzo. Se ci dispiace non votare? Sono molto ignorante in politica... Firenze? E' una bella città, si sta molto bene: siamo vicini a Verona, che è la città di mia moglie e dove è nata mia figlia. Quando posso giro in centro con la famiglia, ci sono dei buoni ristoranti: mia moglie è molto contenta di stare qui. La contestazione dei tifosi? Noi siamo tranquilli... i problemi che ha la piazza con la società li vogliamo tenere fuori, non vogliamo aggiungere altri problemi a quelli che ci possono essere negli spogliatoi. La società è molto presente anche se non la vediamo spesso. Con chi ho fatto più amicizia? Con Benassi, Falcinelli e Laurini perché li conoscevo da tempo... ma nel complesso siamo un gruppo molto unito. Speranza per l'Europa? C'è ancora: noi dobbiamo pensare partita per partita, era il nostro obiettivo da inizio anno. Adesso dobbiamo dare tutto quello che abbiamo e cercare di vincere più partite possibili. Chiesa? Lui è tranquillo, magari restasse ancora un anno: ha un grande pregio, che non dà mai ascolto a quello che si dice su di lui. Ha ancora tanta umiltà e si mette il paraorecchie. Adesso deve pensare a far bene, poi a fine anno si vedrà: il futuro ce l'ha assicurato".