"OCCHI PUNTATI SU" Una maglia per due, Gobbi o Pasqual?

15.02.2008 03:08 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Gobbi o Pasqual? O se preferite (solo per una gerarchia di appartenenza al ruolo) Pasqual o Gobbi? E ancora… fiducia ad un patrimonio della società da rivalutare (Pasqual), oppure fiducia ad una risorsa silenziosa della squadra ancora da valutare (Gobbi)? Insomma fuor di metafora, con la prova di ieri sera Gobbi ha spodestato Pasqual da quello che sembrava essere un ruolo dal posto fisso (qualcosa di simile ad un posto statale)? Una cosa è certa: è un peccato che l’ex – cagliaritano sia dovuto uscire dopo appena 45’ per un problema ai flessori della coscia, perché il secondo tempo sarebbe servito come prova del nove per decidere chi meriti il posto da titolare sulla fascia sinistra. Ed è un peccato anche perché con tutta probabilità Gobbi ne avrà per qualche settimana e fino alla data del suo rientro non potremo valutare in modo corretto la validità della neo-candidatura a quella maglia.

Del resto non è che l’ennesimo dualismo che si verifica in casa viola. Dopo la madre di tutti i dualismi, vale a dire quello fra Liverani a Montolivo, siamo passati attraverso il confronto Vieri – Pazzini (la chioccia contro il pulcino), e poi Semioli – Santana, la regolarità opposta all’estro e la fantasia (l’ex-clivense comunque anche ieri sera è apparso in progresso), fino a quello attuale tra Gobbi e Pasqual, con il primo, a giudicare dal primo tempo di Trondheim, nettamente in vantaggio.

Massimo Gobbi arriva a Firenze nell’estate del 2006 dal Cagliari dove si era messo in luce come esterno sinistro di centrocampo, mostrando buona attitudine agli inserimenti offensivi e trovando frequentemente la via della rete. Nei due anni di Cagliari, infatti, erano state 5 le reti complessive condite da assist pregevoli ed inserimenti offensivi in quantità industriale. Tutto questo aveva portato Corvino a pronosticarlo come un papabile per la neonata nazionale di Donadoni, e di contro il neo-CT begamasco lo aveva convocato per l’amichevole estiva del 16 agosto 2006 contro la Croazia (malamente perduta 2-0), regalandogli la gioia dell’esordio in maglia azzurra. Un biglietto da visita niente male quindi, che però non ha trovato degno riscontro in quest’anno e mezzo di militanza viola. Una normalità di rendimento che ha fatto spesso discutere, quel né carne né pesce che ti porta ad un misto di rassegnata accettazione per un “aurea mediocritas” che si cristallizza in uno squallido anonimato. E invece, nei 45 minuti contro il Rosenborg Massimo Gobbi ha fatto intravedere potenzialità ancora inespresse (qualcosa si era già visto in coppa Italia contro la Lazio), confortanti margini di miglioramento riassunti in quell’inserimento palla al piede dal cui tiro è nato il vantaggio viola firmato Adrian Mutu.

A fronte di tutto questo c’è un uomo sull’orlo di una crisi di nervi, Manuel Pasqual. In Norvegia il suo inserimento non ha provocato sconquassi ma i dubbi sollevati dalle sue ultime prestazioni rimangono e quel terzino dal “piede caldo” sui cui cross tagliati e potenti, uno come Luca Toni si buttava a colpo sicuro, sembra lontano dal tornare a manifestarsi e l’attuale Pasqual è un calciatore in forte crisi d’identità al quale, per sua stessa ammissione, “il pallone brucia fra i piedi”. Le prossime partite (complice appunto lo stop obbligato di Gobbi) potrebbero rappresentare l’ultima spiaggia per il difensore ex – Arezzo, e per dimostrare che l’annata fantastica di due anni fa, a far da ascensore sulla catena di sinistra con Jorgensen, non è stata la classica rondine che non fa primavera ma l’avvisaglia di una carriera luminosa... in momentaneo stand-by.