AVV. ROMBOLÀ A FV, ACF non può querelare Borja

Esclusiva di FirenzeViola.it
04.07.2017 19:55 di  Giacomo Iacobellis  Twitter:    vedi letture
AVV. ROMBOLÀ A FV, ACF non può querelare Borja

"Mi hanno rotto le palle, lascerò sicuramente la Fiorentina. La società non ha dimostrato di volermi bene, mi ha fatto piangere e tolto il sonno nelle ultime settimane". Le frasi di Borja Valero, venute allo scoperto ieri sera, ma anticipate su queste pagine già nei giorni scorsi, hanno scosso l'intero mondo del calcio, Fiorentina compresa. Tanto da spingere il club gigliato a rivolgersi ai propri legali per un ulteriore approfondimento, come rivelato nel comunicato ufficiale diffuso nelle ultime ore dalla medesima società. Ma esistono davvero i margini per intraprendere un'azione legale contro Borja Valero? FirenzeViola.it ha voluto rispondere a questo quesito grazie all'autorevole parere di Carlo Rombolà, avvocato e grande esperto di diritto sportivo, intervistato in esclusiva.

Avvocato Rombolà, a suo giudizio esistono i margini per avviare un'azione legale contro Borja Valero da parte della Fiorentina? La via della diffamazione, per esempio, potrebbe essere perseguita? 
"A mio giudizio, non esistono i margini per una querela da parte dell’ACF Fiorentina contro il suo giocatore, il quale ha soltanto espresso, in privato e fra amici, il suo malumore sulla propria situazione contrattuale, senza formulare giudizi offensivi, e quindi diffamatori, sulla società viola. D’altronde, anche se il tono utilizzato da Borja Valero è a tratti un po’ colorito, non si può parlare di diffamazione, perché lo spagnolo ha utilizzato un modo dire per esprimere la propria frustrazione. Prova ne è che, nel proferire quelle frasi, il calciatore ha la voce rotta dalla commozione".

Chi, secondo lei, può considerarsi parte lesa tra la società e il giocatore in questa vicenda? 
"Chiarita l’irrilevanza, dal punto di vista penale, della vicenda in commento, la mia opinione è che la Fiorentina potrebbe, al limite, agire in giudizio contro il suo tesserato soltanto se quest’ultimo avesse firmato un contratto in cui si fosse impegnato a non divulgare in pubblico alcun tipo di notizie sul suo rapporto con la società. A mio avviso, peraltro, è proprio Borja Valero ad essere la principale vittima di questa situazione, perché a causa di un amico (o presunto tale) che ha tradito la sua buona fede si trova adesso sulla bocca di tutti. Il messaggio vocale era destinato ad una conversazione privata, e tale sarebbe dovuta rimanere".

Cosa potrebbe fare, invece, Borja Valero per tutelare la sua immagine nei confronti della persona (o del gruppo di persone) che ha diffuso il suo messaggio privato?
"In teoria il calciatore può chiedere un risarcimento laddove abbia patito un danno, ma qui si apre un altro problema, perché un conto è che il messaggio audio sia stato inviato ad un singolo destinatario, sicuramente responsabile per aver divulgato senza autorizzazione lo sfogo privato di un amico. Un altro conto è che il messaggio sia stato destinato ad una chat di gruppo. In questo caso, oltre ad essere più difficile – per ovvi motivi – risalire a chi ha diffuso l’audio del giocatore, diventerebbe più complicato sostenere in un ipotetico giudizio la riservatezza dello sfogo, proprio perché rilasciato ad un gruppo di persone più numeroso. Per quanto concerne invece la diffusione dell’audio da parte degli organi della stampa, non v’è dubbio che rientri nel pieno diritto di cronaca dei giornalisti".