ROCCO AL CALCIO STORICO. VUOLE UNA SQUADRA CHE DIVERTA: L’ESEMPIO DEL 2012. SUMMIT MERCATO, IDEE PIÙ CHIARE. SPUNTA L'IDEA DE ROSSI

24.06.2019 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
ROCCO AL CALCIO STORICO. VUOLE UNA SQUADRA CHE DIVERTA: L’ESEMPIO DEL 2012. SUMMIT MERCATO, IDEE PIÙ CHIARE. SPUNTA L'IDEA DE ROSSI
FirenzeViola.it

E venne il “Rocco-day”. Un giorno non casuale nella storia di Firenze: festa del patrono, San Giovanni, finale del calcio storico, lui Magnifico Messere e fochi finali. Un’immersione totale nelle pieghe di Firenze, nei suoi respiri e la variabilità dei suoi umori. Se arrivi dall’altra parte del pianeta anche se sei partito da bambino dal nostro Paese, è giusto che tu comprenda il contesto in cui sei atterrato. Prima conosci Firenze, meglio funzionerà la Fiorentina. Una formuletta banale fino ad un certo punto perché la città è dolcemente complicata e la sua squadra di calcio è da maneggiare con cura e sapienza. 

Rocco ieri pomeriggio nel nuovo quartier generale, hotel sul Lungarno, ha riunito le sue milizie per un confronto di mercato. Barone, Antognoni, Pradè, l’allenatore Montella hanno messo sul piatto le loro idee chiare e sulle quali stabilire una rotta. Servono calciatori tecnici perché Montella vuole far girare la palla in modo fluido, anche il presidente è d’accordo: incontrando la stampa, a fine summit, ha detto di desiderare una squadra divertente. E’ l’unico mezzo per far innamorare i fiorentini, reduci da un’annata che ha minato seriamente il loro sistema nervoso. Finita la riunione, per fare gruppo, a cena in collina con mogli al seguito: fiorentina (la bistecca), crostini, vino rosso e ancora qualche battuta su una squadra in via di costruzione. 

Una Fiorentina esteticamente gradevole ci fa tornare al 2012 quando Pradè e Macia, con Montella in panchina, fabbricarono una formazione che avrebbe dovuto solo far divertire e che invece alla fine sfiorò la Champions. Anzi le fu sottratta sul filo di lana da arbitraggi alquanto discutibili. Pradè ha in testa quel tipo di operazione: è chiaro che serviranno anche i denari per realizzarla. Magari meno soldi per i cartellini, ma più risorse per il monte ingaggi. In generale, però, non si è ancora capito quanto budget avranno a disposizione gli uomini mercato di Rocco, di sicuro giocatori come Balotelli non interessano a questa Fiorentina e altri come Higuain sono fuori da qualsiasi portata (l’argentino guadagna 16 milioni lordi…). 

I dirigenti viola dovranno fare i conti anche con gli esuberi della rosa - tema che giustamente non appassiona i tifosi, ma che va risolto in fretta -: proprio Rocco ha ricordato come abbia ereditato una squadra dotata di 46 giocatori. Sono tanti, troppi, ma il discorso è complesso: è un male comune del calcio italiano, ma a Firenze forse hanno esagerato su questo fronte. Comprare e smaltire non è semplice, ma Barone, Antognoni e Pradè dovranno impegnarsi molto per la cura dimagrante della rosa.

In serata è spuntata clamorosa l'idea di Daniele De Rossi a Firenze: in precedenza DDR aveva fatto sapere che dopo l'esperienza di vita con la Roma non avrebbe indossato nessun'altra maglia in Italia, infatti era indirizzato verso il mercato estero (si parlava di America ed in particolare in Argentina). Secondo indiscrezioni che giungono dalla Capitale, l'ex giallorosso avrebbe cambiato idea e sarebbe dunque intenzionato a restare in Serie A. Il rapporto tra il ds viola Pradè e De Rossi è di fraterna e antica amicizia, da qui il dubbio che possa essere magari Firenze la sua nuova tappa. Pradè potrebbe provare a fare l'impresa.

Rocco ha aggiunto di non voler parlare più di Chiesa, per lui rimane punto e basta. Musica per le orecchie dei fiorentini che sognano i viola forti, vincenti e guidati da un giovane campione come Federico. Ma questo non elimina il problema alla radice: la società e il giocatore dovranno sedersi ad un tavolo per trovare una via d’uscita, in una vicenda ingarbugliata. Gli scenari sono molteplici, ne va scelto uno. Che renda tutti felici…