IL BISOGNO DI UNA VISIONE PIÙ CONDIVISA
L’attesa continua, si prolunga di settimana in settimana in un film sostanzialmente già visto. I giorni che dividono Iachini dalla trasferta di sabato a Parma sono quelli che tenevano Montella in bilico tra il pareggio con l’Inter e il k.o. con la Roma, solo che stavolta le parti potrebbero addirittura clamorosamente rovesciarsi. La cronaca viola di questi giorni riporta sotto i riflettori il problema di una guida tecnica incerta, fragile, forse persino in confusione, confermando quei timori estivi che aleggiavano intorno alla conferma di Iachini.
Aver deciso di rimandare ulteriormente l’avvicendamento sulla panchina sembra in altri termini un nuovo accanimento terapeutico nei confronti di un gruppo che necessita scosse, esattamente com’era avvenuto un anno fa di questi tempi, ma più che altro svela una serie di problematiche interne che evidentemente non sono state risolte. L’incertezza di questi giorni è in effetti figlia di una serie di vedute diverse che non si sono tra loro armonizzate e conferma ne sono le stesse difficoltà tattiche di una squadra che il tecnico non riesce a far giocare.
Se in principio furono la conferma di Montella e la permanenza di Chiesa, la scorsa estate, a segnare il nascere di più correnti di pensiero all’interno della società, anche le recenti vicende testimoniano l’esistenza di più anime. Fin troppo scontato ricordare i contatti con Juric poco prima che la proprietà, nella persona di Commisso, decidesse di scegliere nuovamente Iachini, altrettanto accorgersi di come tra gli arrivi estivi siano mancati quei tasselli (un regista e un attaccante) che più o meno ufficiosamente il tecnico aveva richiesto a gran voce.
Intanto mentre la Fiorentina si trova nuovamente di fronte a un bivio fondamentale come quello legato al cambio di tecnico non mancano idee e ipotesi per la sostituzione di Iachini, segno che in casa viola dovranno convergere pareri opposti e tempi di ogni opzione considerata (presumibilmente le prossime due settimane in cui il campionato sarà fermo) per arrivare poi a una sintesi comune, possibilmente solida.
Dai programmi a lunga scadenza che porterebbero ai vari Sarri o Spalletti fino agli svincolati Mazzarri e D’Aversa passando per le scelte interne stile Montella o Prandelli c’è da augurarsi soprattutto condivisione d’idee e programmi. Perchè se è legittimo - e positivo - che il proprietario voglia mettere l’ultima parola su ogni aspetto del club lo è altrettanto che un progetto sportivo sia portato avanti da una società pienamente convinta delle proprie idee.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it