CAMPI, STADIO PRONTO NEL 2024. BARONE-FOSSI AVANTI TUTTA. ROCCO ACCELERA, IL FRANCHI NON SI POTRÀ ABBATTERE. ORA REGIONE E NARDELLA LAVORINO PER AEROPORTO E STADIO. NO A PETRACHI. RIBERY DALL’INIZIO. PRIMAVERA, AQUILANI IN POLE
Campi Nou è semplicemente geniale. Non so chi se l’è inventata e chiedo scusa, ma serve parecchia creatività per una roba del genere e la creatività va premiata.
Dunque, Campi Nou si farà. Ora c’è anche una data di massima per realizzare lo stadio nella Piana, il 2024. Ma per scaramanzia non mandate plastici o rendering a Nardella.
Quattro anni, un tempo ragionevole fra un anno per la burocrazia varia e tre per la costruzione vera e propria. Tempi stretti come vuole Rocco, ma si può fare se tutti si metteranno a remare nella stessa direzione. E Grazie Assai…
Anche di questo, ma non solo di questo, hanno parlato ieri mattina il sindaco di Campi Emiliano Fossi detto “Fossi che fossi la volta bona” e l'amministratore delegato della Fiorentina, Giuseppe Barone detto Joe. E’ andato così in scena il primo incontro tra l'amministrazione comunale e la Fiorentina dopo la firma dell’opzione sull’area della famiglia Casini avvenuta giusto una settimana fa. Per Joe Barone si trattava soprattutto di capire in linea di massima l’iter amministrativo della pratica a livello comunale, le possibilità concrete per la realizzazione di strade e infrastrutture, il rapporto e i vincoli della zona con le strutture aeroportuali. Il sindaco, con realismo, ha spiegato a Joe la strada che il comune di Campi intende percorrere e come conta di risolvere certe criticità che ancora ci sono. Un team di professionisti, anche della Fiorentina, è già al lavoro da tempo. E’ chiaro che in questa fase serva soltanto un pragmatico realismo, Rocco vuole sapere in termini chiari la spesa e i tempi necessari per costruire l’opera che ha in testa. Ma è altrettanto chiaro che la scelta su Campi è fatta, Rocco vuole lo Stadio Metropolitano (non a caso l’altro giorno ha parlato di Giants Stadium) e oggettivamente, guardando al futuro, è la scelta più logica. E’ vero che sabato scorso Rocco si era lasciata aperta anche l’ipotesi Franchi con una nuova legge, oppure altre aree in città (Ippodromo?), ma c’è voluto poco per capire che la strada della ristrutturazione del vecchio Comunale come vorrebbe lui è e resterà impraticabile. Quello che avevamo saputo da ambienti romani della politica e vi avevamo anticipato nell’intervento di martedì scorso su questo nostro giornale online, chiaramente l’ha saputo anche Rocco sicuramente prima di noi. Morale? Se anche nel Decreto dovesse essere inserito un emendamento per snellire l’iter delle pratiche per la ristrutturazione degli stadi tutelati dalla Sovrintendenza, sicuramente non sarà quello che Nardella sperava. E se interpretiamo bene le parole del sindaco di Firenze dette appena ieri mattina “non so se il decreto mi consentirà di fare quello che vorrei fare per stadio e aeroporto”, sembrano una presa d’atto.
A noi risulta, salvo clamorosi dietrofront che in politica non devono meravigliare, che non sarà dato il completo via libera alle ruspe, alcuni vincoli importanti resteranno, volenti o nolenti il Franchi rappresenta qualcosa di storico a livello mondiale per l'architettura e l’impiantistica sportiva, si studia sui libri universitari, e tale resterà. E’ inoltre impossibile o quasi pensare di vendere il Franchi come avrebbe voluto Rocco, ma è pure difficile utilizzare altre leggi tipo quella dei 99 anni di concessione. Insomma, se il 40 per cento delle demolizioni delle quali il soprintendente Pessina parlava tempo fa, dovesse diventare il 60 (esagero per accesso), non sarebbero comunque tali da consentire quello che serve oggi a una società di calcio per ragioni di bilancio e di fatturato.
Si spiega così l’evidente accelerata su Campi e, sia chiaro, non trattasi soltanto di una mossa per stanare e sveltire il comune di Firenze come pensa qualcuno, comune che ormai il tempo e il treno l’ha già perso con la Mercafir e in un cul de sac s’è infilato da solo.
Rocco tira dritto, non si è fatto neppure impressionare dalle minacce di duri interventi legali a tutti i livelli dell’amministratore delegato dell'aeroporto per impedire la costruzione dello stadio a Campi, anche se poi parzialmente corrette con “aeroporto e stadio assieme”, e neppure ha badato al fuoco di sbarramento verbale. Da “cane sciolto” quale è, Rocco vuole stanare la politica e far cadere la maschera a chi potrebbe pensare di fare il doppio gioco. Perché se è facile “stare con Rocco”, forse è più difficile dimostrarlo.
Proprio per questo, proprio perché è vero che Firenze e la Piana non possono fare a meno dell’aeroporto (ovvio), ma neppure dello stadio e dell’investimento milionario di Rocco, è il momento di remare tutti nella stessa direzione, tanto più che tutti gli amministratori o quasi sono dello stesso ceppo politico. Rocco vuole i fatti, ma li vuole anche Firenze. La Regione dovrebbe cominciare a ragionare in questa ottica fast fast fast e, insisto, il sindaco della città metropolitana Nardella dovrebbe guidare un grande lavoro di omogeneizzazione della Piana con lo stadio, nell'interesse comune. Chi ragiona in termini campanilistici è perdente, l’ho già detto tante volte.
Comunque aspettiamo Roma. Magari per giochi di corridoio o per “io ti faccio passare questo, tu mi fai passare quest’altro” potrebbe ancora succedere l’impossibile, e comunque il tempo d’attesa è breve. Il decreto semplificazioni potrebbe vedere la luce in meno di venti giorni.
In attesa parliamo di calcio, cosa che ci piace molto di più. Ieri, come se non bastasse la nonna di Belotti, qualcuno voleva portare a Firenze dalla Roma anche il ds Petrachi, entrambi cuore Toro. Una sorta di new entry nel team di Pradè. Non abbiamo trovato traccia di questa storia e forse non siamo bravi noi a trovarla. Pradè ha già la sua squadra mercato, tale e quale resterà. A proposito, Angeloni è il responsabile del settore giovanile e per la panchina della Primavera in pole-position c’è Aquilani. Ma la decisione ufficiale arriverà soltanto fra qualche settimana.
Intanto Iachini ha intensificato gli allenamenti e il gruppo ha risposto bene. Ribery ha una voglia matta e non soltanto arriva ai Campini prima dell’alba, ha già detto all'allenatore di sentirsi prontissimo per partire dall’inizio, il rodaggio è finito e i tre mesi di stop l'hanno riportato al livello degli altri. Dunque, contro il Brescia Ribery farà il titolare probabilmente dietro le punte o con un albero di Natale, lui e Chiesa dietro Vlahovic o Cutrone.