NOSOTTI A FV, A Italiano serve una punta. Su Igor...
Il noto giornalista di Sky Sport, inviato per la nazionale, Marco Nosotti ha parlato ai microfoni di FirenzeViola.it direttamente da Coverciano, dal ritiro degli azzurri. Queste le sue parole sulla finale di Nations League: "Forse ci sarà qualche problemino in termini di assenze. La Nazionale è quella che conosciamo, del Mancio, con un gioco che prova a proporre un'identità con nuovi giocatori. Sono curioso di vedere come arriverà il blocco Inter, per ora è stata una Nazionale senza blocchi. E' importante portare la mentalità dello stesso Acerbi per esempio, di non sentirsi mai domati. La Nazionale però deve capire cosa fare con i giovani, soprattutto a centrocampo. Si continua a con Verratti e Jorginho, sta a casa uno come Locatelli. Poi voglio capire chi fa gol in questa Nazionale, ci sono delle belle scommesse come Zaniolo e Chiesa. E poi davanti con Immobile e Retegui, manca uno alla Berardi che ha un po' di genialità".
Su Castrovilli: "L'ho trovato maturo nel cammino che ha fatto la Fiorentina di crescita. Secondo me è il tipo di centrocampista offensivo che invade con qualità la metà campo avversaria. Secondo me è importante per il gioco di Mancini che costruisce a 3 ma che porta almeno il doppio degli uomini nell'altra metà campo. La Spagna sarà un grande test, perché anche loro vogliono comandare il gioco come noi. Castrovilli è cresciuto, ha un buon tiro, è solo che nel mezzo è una bella lotta, sono tanti giocatori".
Su Italiano e la sua conferma: "C'era la paura che un allenatore come lui potesse essere desiderato da altri. Quello che ha fatto alla Fiorentina è aver trovato soluzioni importanti, uscire un po' dagli schemi, cose semplici che servivano alla Fiorentina. Questa è una squadra che le conoscenze per far fronte al modo in cui vuole giocare. Necessita di avere interpreti in zona gol, continui e importanti".
Su Amrabat: "Mi ricordo quando non poteva giocare davanti alla difesa. Uno come lui è prezioso, non so cosa succederà in futuro. E' un giocatore di alto livello e bisogna stare attenti a non perderlo. Gioca in una zona troppo importante del campo".
Su Igor: "Mi è sembrato di rivedere l'Igor della Spal. Forse troppo sicuro delle sue capacità. Ha voluto in qualche momento pensare di risolvere le cose, trovare le soluzioni. A me piaceva molto, in marcatura: aveva tutte le qualità anche per impostare, si è un po' perso. Ha confidato troppo in alcune sue qualità. E quindi forse il "noi" è venuto a mancare ed è venuto fuori "l'io".