MANCINI, La pressione è sul Milan

04.05.2008 10:52 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Milannews.it

Roberto Mancini, il giorno prima del derby, si presenta davanti ai giornalisti abbastanza sereno e con le idee chiare: "Ho già deciso la formazione per domani, per quanto riguarda le condizioni di Stankovic, lui è stato convocato, e domani valuteremo le sue condizioni". Poi, quando un giornalista gli chiede di rispondere ad alcune dichiarazioni rilasciate da qualche giocatore rossonero, risponde così: "Qualsiasi cosa io dica o faccia viene fuori una polemica. Quindi preferisco non dire nulla, tanto non cambia assolutamente nulla. In ogni caso rispetto la posizione degli altri e credo che non abbiano detto nulla di male. Preferisco non commentare, non è un problema mio".  Poi il tecnico nerazzurro parla del derby di domani: "Sappiamo che per noi può essere importante per vincere il campionato e che, per loro, è importante per la qualificazione in Champions League. Ormai non ci sono più tante partite da qui alla fine del campionato e per questo può essere un derby leggermente diverso dagli altri. L'atmosfera però è sempre la stessa". Mancini chiude le porte di un suo possibile addio alla fine della stagione, e parla delle sue dichiarazioni rilasciate a Sky domenica scorsa: "Tutto questo nasce dal fatto che, rispondendo ad una domanda di Sky nel dopo-gara di Inter-Cagliari, ho detto di essere stanco. Da una mezza frase è nato un casino, questo per far capire a che livello siamo.

Uno non può neppure essere stanco dopo una partita? Se un tecnico vive la gara intensamente, come faccio io e come fanno tanti altri allenatori, è normale essere abbastanza stanchi alla fine. Non voglio più parlare di questo perchè nasce tutto dalla mia risposta". Mancini riconosce un calo dell'Inter nelle ultime giornate, ma riconosce che la cosa più importante rimane quella di fare risultato domani: "In quattro partite abbiamo subito solo un gol, sotto forma di autorete: oltre ad essere umili, questo significa che abbiamo difeso bene. Abbiamo concesso poco agli avversari se escludiamo la gara di Torino, dove abbiamo rischiato qualcosa in qualche mischia. La squadra aveva bisogno di vincere le partite e l'ha fatto non subendo gol, questo credo sia un grande esempio per una grande squadra. Non possiamo pensare di arrivare all'inizio di maggio giocando bene come a settembre ed eravamo al completo. Lungo il percorso abbiamo perso per infortunio tanti giocatori importanti: il fatto di andare a giocare come abbiamo fatto a Bergamo e a Torino, vincendo e soffrendo, credo sia un grande segnale per una squadra. Le grandi squadre non vincono giocando cinquanta partite al cento per cento, questo mi sembra anche abbastanza difficile. Però può darsi anche che domani venga fuori una partita spettacolare".