ANCELOTTI, Quindici punti o niente
Nella consueta conferenza stampa della vigilia, l'allenatore del Milan Carlo Ancelotti fa, innanzitutto, il punto sui giocatori disponibili per il match di domani contro la Reggina:"Oddo sta bene, si è allenato con la squadra, è disponibile ma non è ancora recuperato per un utilizzo dall'inizio, ha ancora bisogno di fare lavori sulla forza. Comunque Oddo si è allenato regolarmente da mercoledì. Pato può invece giocare dall'inizio. Ieri invece si è infortunato Dida, il giorno prima Maldini. Seedorf? E' disponibile".
Poi il mister parla dell'avversario, del tipo di partita che è lecito aspettarsi ed è convinto che ci sia un solo risultato possibile per il Milan:"La Reggina? Il cambio di allenatore le ha portato buone idee di gioco, convinzione e risultati. Domani sarà una partita delicata, troveremo una squadra chiusa, il solito discorso delle partite casalinghe. Dopo Torino, adesso non ci aspetterà più nessuno. Mancano cinque partite e ci giochiamo le nostre chances solo se le vinciamo tutte. Sarà difficilissimo fare quindici punti, ma con meno di quindici punti sarà quasi impossibile qualificarsi. Sarà dura, perchè c'è di mezzo il derby ma dobbiamo provarci. Se l'Inter vuol festeggiare lo scudetto contro di noi, dico che fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".
Ancelotti non crede che Gattuso andrà via, nè tanto meno che la società sia disposta a cederlo:"Gattuso? Non ha manifestato a me l'intenzione di andar via, è un patrimonio importante di questa squadra, come è successo dopo Istanbul rientrerà tutto nella regolarità. Io comunque non posso rispondere del suo pensiero. Io non so niente, con me non ha parlato di queste cose. Se lo ha manifestato a qualcuno, tutto scemerà sul fatto che la società non lo cederà mai. Lo sostituisco troppo? Questo motivo lo escludo, al limite si potrebbe dire che lo faccio giocare troppo ma non penso sia neanche quello".
Riguardo all'infortunio di Maldini e al calendario del Milan:"Paolo Maldini ha una lesione ad un muscolo importante della coscia, non sono un dottore ma per esperienza personale dico che nel giro di venti giorni si può recuperare. Il calendario? Tutti hanno obiettivi da raggiungere, le partite sono difficili per tutti. E' vero, la Fiorentina è stata quarta per tutta la stagione, ma i conti si fanno alla fine e noi teniamo tantissimo alla Champions League".
Poi Ancelotti si sofferma su Pirlo e sulle prossime Olimpiadi:"Pirlo? Giocatori con le sue caratteristiche in giro non ce ne sono. Pirlo tiene un profilo molto basso, non ama andare sui giornali, inoltre le novità fanno più clamore rispetto alle abitudini. Pirlo è comunque fondamentale anche se viene considerato un habituè di queste squadra. Le Olimpiadi? La volontà di Kakà la conosciamo. Noi continuiamo a considerare che faremo i preliminari di Champions League, non che non li faremo: in questa configurazione, Kakà non andrà alle Olimpiadi".
Ancelotti conosce le idee di Berlusconi sulla campagna acquisti, ma come Maldini, non crede in un Milan da rifondare:"L'attaccante cui faceva riferimento il presidente Berlusconi? Conosco nome, cognome e indirizzo. Gii extracomunitari? Sappiamo fare i conti. L'impegno che ha da sempre il Milan è quello di tenere la squadra competitiva ai massimi livelli, in questo senso la società farà tutto quello che è necessario fare. Il ritorno di Abbiati? Con me non è stato molto impiegato, la mia valutazione personale e professionale è positiva, si è sempre comportato con serietà nonostante avesse perso il posto a favore di Dida, non vedo controindicazioni al suo rientro. In ogni caso l'ossatura base della squadra è ancora molto competitiva, parlo di sette-otto giocatori titolari, ovvero un nucleo molto affidabile. Non parlo di rifondazioni, parlo di aggiustamenti, avendo giocatori avanti con gli anni qualcosa da questo punto di vista si dovrà fare".
La conferenza stampa si conclude con un augurio particolare a Billy Costacurta, in procinto di diventare allenatore:" Gli auguro di fare questo lavoro con passione e di far valere con impegno e applicazione le sue idee, un allenatore questo deve fare, ha una sua filosofia e deve portarla nelle squadre in cui va. L'esperienza di ciascun giocatore deve poi essere miscelata alle proprie idee da allenatore".