LA SFIDA DI UNA CITTÀ

25.09.2012 00:00 di  Silvia Nanni   vedi letture
LA SFIDA DI UNA CITTÀ

E’ il grande giorno. Stasera, al Franchi, si gioca Fiorentina-Juventus. Da sempre, all’ombra della Cupola del Brunelleschi, questa è “la partita”: novanta minuti  che mai potranno essere uguali a tutti gli altri che scorrono su un campo di calcio, perché la normalità non si addice a questa gara. L’atteggiamento della città, visto da fuori con stupore e snobismo intellettuale, viene spesso spesato come un comportamento provinciale e incomprensibile. Ai fiorentini, però, non è mai interessato essere capiti e, così, fanno spallucce e vanno per la loro strada. Firenze si piace così. Orgogliosamente provinciale e serenamente bottegaia, non ha mai avuto velleità di essere qualcosa di diverso. Per lei, il quinquennio da capitale, è stato più un fastidio che un vanto di cui fregiarsi. Firenze, da sempre, vive in una sorta di autarchia sentimentale. Chiusa nella sua spigolosa bellezza si ama e si basta, non cerca consensi, non sceglie scorciatoie, non scende a compromessi. Corre da sola: perché, per DNA, è una superba individualista che non cerca alleanze. Firenze non aveva un derby e se l’è inventato. Ha scelto la Juventus, eleggendola a “nemico” per eccellenza, perché aveva tutte le caratteristiche per vestire i panni dell’antagonista perfetto.

Firenze, nella sua storia, ha sempre amato mettersi contro i più forti e potenti. Papi o Imperatori che fossero, per la città del Fiore, faceva poca differenza. Il suo testardo, irridente e beffardo popolo ha avuto il coraggio di giocare a calcio in piazza Santa Croce con le truppe di Carlo V che cingevano d’assedio le mura cittadine….figurarsi se può avere un atteggiamento diverso nei confronti di una società di calcio, di cui si sente perfetta antitesi. Denaro, potere, blasone si riducono al niente agli occhi dei fiorentini che vivono e percepiscono come  ricchezza e ineguagliabile vittoria l’essere nati sotto il campanile di Giotto. Una rivalità costellata di episodi difficili da dimenticare. La più amata nel resto dell’Italia contro un piccolo feudo ribelle e bastian contrario per antonomasia. Ecco perché non potrà mai essere una partita come tante altre e le volte che si è cercato di derubricarla, la Fiorentina e il suo pubblico han subito cocenti sconfitte ed amare delusioni. Le motivazioni, talvolta, colmano il gap che esiste fra due squadre. Firenze ha bisogno della sua grande sfida, di trarre linfa ed energia da vittorie che valgono ben più dei tre punti in classifica. Sconfiggere l’acerrimo nemico, togliere il sorriso dalle labbra di chi troppo spesso gode dei privilegi del blasone, vendicare sul campo torti e ingiustizie perpetrati dal gigante bianconero con una fionda armata di cuore e anima è la rivincita di una città che di David ha solo le dimensioni. Questo è Fiorentina-Juventus... Questa è Firenze!