VIVIANO, SONO IL PRIMO CRITICO DI ME STESSO MA...
Queste le dichiarazioni di Emiliano Viviano ai microfoni di Radio Blu: "Stagione da 6,5? Beh, in effetti non sono stato molto impegnato. La mia gara migliore è stata quella di Genova, con alcune uscite alte eccetera. Del resto fare il portiere non significa solo parare. Il gol di Torino? Ho visto che qualcuno si è lamentato anche del primo. Sul secondo gol Gonzalo liscia la palla, e dico che è impossibile pararlo. Matematicamente. Puoi andare sul secondo palo ad aspettare il pallone, ma rischi sul primo palo in quel caso. Purtroppo Rodriguez non ha toccato il pallone. Ma io non mi arrabbio, è il mio mestiere. Sono il primo critico di me stesso. Anche con l'Atalanta ho accettato tutte le critiche. Domenica col Toro ho fatto due ottime parate, eppure nessuno le ha ricordate. Ho fatto parate adeguate, niente di straordinario, ma insomma ho fatto il mio".
"Ho un modo di parare particolare, diciamo che non ho un bellissimo stile. Solo che talvolta non sono grazioso o esplosivo come altri portieri o come Frey. La stessa palla se la para qualcun altro portiere magari riceve più complimenti. Il problema è che chi critica non ha argomenti per criticare un portiere. Dire che si sbaglia è semplice, dire perchè si sbaglia è più difficile. Altri errori? Non mi sono piaciuto sul gol di Pazzini a Milano. Mi sono lasciato ingannare dal tiro finito sul palo, e se mi tuffo magari riprendo la respinta del legno. A volte anche in positivo i giudizi non sono propriamente adeguati. Mi aspettavo comunque la critica. Sapevo che avrebbe parte del gioco. In ogni piazza è così, ognuno ha la propria opinione. Ed è giusto così. Quel che più mi gratifica è che comunque la gente è soddisfatta e mi dice di lasciarmi dietro le critiche. E' chiaro che si trova sempre il pelo nell'uovo seppure abbiamo 28 punti. Su ognuno i critici di turno possono dire di tutto, malignità incluse, e di fatto dicono di tutto. Ho sentito criticare un po' tutti, dai miei compagni fino a Pradè e Macia. Fa parte del lavoro dei giornalisti trovare sempre il pelo nell'uovo. Io opinionista? Lo farò meglio di qualcuno. Il giudizio è libero, ma sul ruolo del portiere ci sono tanti giudizi poco convincenti".
"La difesa? Una delle più forti. Al di là degli uomini è il nostro modo di giocare che ci fa fare così bene. Domenica abbiamo preso contropiede in quattro occasioni, ma fa parte del nostro gioco. E a livello di sofferenza sono poche le gare nelle quali abbiamo subito. Scudetto? Da tifoso sognerei, e vorrei vedere dove sarà la squadra a anno nuovo. Da giocatore dico che dobbiamo pensare partita dopo partita, fermo restando quanto di buono abbiamo già fatto. Ci teniamo stretto anche il punto di Torino dove al di là della prestazione o di alcune valutazioni avremmo potuto vincere, ma sono contento che non abbiamo perso, perchè sono più le volte che le perdi queste gare. Montella ha una marcia in più, non me l'aspettavo. I miei riferimenti? Toldo in viola, e Buffon. Nuciari? E' una persona che non alza mai i toni, ha sempre una grande pacatezza, ed è una correttezza unica. Quest'anno c'è uno spogliatoio fantastico. So che c'erano problemi, che c'era qualcuno un po' particolare. Ragazzi cattivi, qui, non ce ne sono. Ljajic l'anno scorso ha sbagliato, come Rossi, ma in tre mesi in questa stagione non gli ho visto fare niente di male e anzi si allena con grande attenzione. Neto è forte, è giovane e ha qualità. Non ha potuto giocare con continuità ma ha un futuro luminoso. Buffon? Durerà finchè gli dura la testa, gli stimoli di certo non gli mancano. Io mi sento uno di quelli dietro a lui, anche perchè sono il portiere che ha giocato di più negli ultimi anni, e poi il mister continua a convocarmi"
"La mia Fiorentina ideale? Toldo in porta, Passarella, Roncaglia e Repka. Cuadrado da una parte e Pasqual dall'altra mentre i tre centrali li farei fare ad Antognoni, Beppe Iachini sul centro destra e Borja Valero. Davanti coppia dei sogni con Baggio e Batistuta, ma con Edmundo in panchina. Senza dimenticare Rui Costa, anzi....togliamo Iachini e mettiamo Rui Costa con Borja Valero e Antognoni. Pasqual? Dopo Zambrotta negli ultimi anni secondo me è uno dei migliori in quel ruolo. Ha piede, gamba, sa difendere, offendere, sa inserirsi. Quando nel 2002 lasciai la Fiorentina successero un po' di cose. Io sono andato via che i Della Valle non erano ancora arrivati. Avevo avuto delle discussioni che non voglio tirare fuori, c'erano cose che non mi piacevano e anche se ero giovane e se ero a casa ho preferito andarmene. Ma non è stato un discorso di soldi. Semplicemente non mi piaceva l'ambiente che si era creato. Quando è fallita la Fiorentina mi hanno chiamato anche grandi squadre. Fu un dolore. Passare dalla A alla C2 fu un colpo al cuore. Piazza della Signoria è uno dei luoghi del mio cuore, oltre ovviamente al Piazzale, e anche la mia Peretola. La notte la città è ancora più bella, e lo stesso mi capitava anche a Bologna che è una bellissima città. Non è vero che mia moglie è la mia procuratrice. I figli? Non hanno possibilità di scelta tra Fiorentina e Brescia. La bambina che si chiama Viola sa già che deve dire sempre "forza viola".