VISTA DALLA CURVA: TRE PUNTI DI SUTURA
E arriva anche l'ebrezza del mercoledì sera, che anni fa voleva dire Champions e che ora ha come motivo di interesse principale la prestazione dell'ex principino Montolivo, atteso al debutto da separato in casa con quello che era il suo pubblico, ma che ora lo aspetta al varco, pronto a manifestare la propria rabbia per il "tradimento", ma soprattutto per i modi in cui è maturato.
L'arrivo allo stadio fa presagire che l'affluenza è ancora una volta piuttosto deprimente, visto che dal prefiltraggio al tornello ci si mette mezzo secondo, e per una volta non si rimpiangono i bei tempi quando un c'era nulla. Lo stadio in effetti è mezzo vuoto, ma la Fiesole ha un bel colpo d'occhio. E poi è bella perchè è la Fiesole. L'atmosfera è meno elettrica di quanto ci si potesse aspettare, però c'è l'immagine materna del Labaro Viola che torna a sventolare, e all'annuncio che eccezionalmente le luci della torre di Maratona sarebbero state accese per celebrare la ricorrenza, applausi e risate per la spettacolarità dell'effetto speciale. Altro che Allianz Arena. Ci si chiede come mai non sia stata issata fino in cima, sembra quasi a mezzasta. Ma pare che se tira troppo vento si stronchi ognicosa, e quindi tocca accontentarsi.
Tocca poi al giro di campo dei Giovanissimi campioni d'Italia strappare i primi applausi della serata. Quando i ragazzi arrivano sotto La curva si ironizza in maniera colorita sull'età di Gondo, e su cosa potrebbe succedere nel caso in cui non avesse ancora superato la pubertà, memori del coro su Babacar.
All'ingresso delle squadre, occhi puntati su Montolivo. Fischi e infamate dei singoli tifosi si mischiano agli applausi verso il resto della squadra e parte un "Noi cantiamo solo per la maglia" che dice molto. Infatti contro Montolivo nessun coro durante la partita ma fischi per ogni pallone che tocca. E ce lo aspettavamo un po' tutti. La delusione per il comportamento del giocatore è tanta. Non a caso nei primi 6-7 minuti di gioco avrà toccato due palloni quando di solito ogni azione della squadra passa, o dovrebbe passare, dai suoi piedi. Un po' sembra giocare a nascondino lui, un po' la squadra sembra volerlo servire solo se necessario, preferendo girare a mezzaluna tra difesa e fasce, non trovando sbocco nè nel Tanque nè nell' "osteggiato" speciale. Il tifo parte benino, poi però si affloscia stroncato dalle pochissime emozioni del campo, e anche i fischi per Montolivo calano sempre più d'intensità. Per spaccarotella c'è n'è uguale.
All'intervallo c'è chi infama Mihajlovic, anche per aver fatto giocare l'ex capitano, chi sostiene che non c'erano molte alternative, chi di aspettare il secondo tempo. La squadra è attesa a una reazione, visto anche che attacca sotto la Fiesole. Hai visto mai che dia una scossa? E infatti dopo pochi secondi il Bambino la butta dentro, e quando lo vedo con le braccia al cielo sto già meglio. L'avversario ci impensierisce poco e nulla, e Cerci raddoppia, accompagnato da qualche isolato "romano di m...." più goliardico che altro. Anche perchè segna praticamente sempre, e le contestazioni sono un lontano ricordo. Però al momento del cambio il teatrino con Sinisa è da censurare.
E i' Tanque? Merita un capitolo a parte. Nel prepartita si discute sugli spezzoni visti per ora, con chi dice che "unn'è bono" e chi è più possibilista. In effetti l'impegno c'è, però palloni toccati pochi e da un metro dalla porta ce la manda alta. In sottofondo sento un "e pare Dertycia" che mi fa sorridere, ma è un sorriso amaro. Nel secondo tempo dopo il terzo gol ancora del Bambino, tutti invocano il gol del Tanque. Gol che non arriva, e le perplessità rimangono.
Il 3-0 comunque è un'ottima medicina per spazzare via tutto, e il morale della curva torna a essere alto. Oltretutto i gobbi sono stati fermati dal Bologna, quindi ce n'è anche per loro: "chi non salta bianconero è" riscuote sempre successo. E c'è tempo anche per Pupo con "Firenze Santa Maria Novella", oltre alla scontata ma sempre piacevole "sarà perchè ti amo". A fine partita un "levati la maglia" per Montolivo, che tutto sommato viste le premesse se l'è cavata con poco, visto che i fischi sono andati via via scomparendo. Anche perchè nel secondo tempo anche lui ci ha messo del suo. D'altra parte quando si vince alla fine si perdona tutto. E le ferite per qualche giorno non fanno più male.