UN SEMAFORO DEL SOLITO COLORE

19.12.2017 13:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
UN SEMAFORO DEL SOLITO COLORE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Non cambia di una virgola il futuro viola. Il giorno dopo il consiglio d'Amministrazione le istruzioni per i prossimi mesi vengono rendicontate in un freddo comunicato. Non cambierà l'autofinanziamento sul mercato visto che i recenti saldi attivi sono serviti a risanare il bilancio, non cambierà la ricerca delle migliori occasioni attraverso l'utilizzo di mezzi propri (traducendo servirà anche vendere per comprare), e non cambierà nemmeno la posizione della proprietà che lascia piena delega ai propri manager di gestire la società senza voler gestire in prima persona.

Forse cambierà qualcosa per il settore giovanile, almeno a giudicare dalle intenzioni riguardanti un centro sportivo, ma anche su questo argomento pesa un condizionale obbligato almeno quanto l'incertezza del via ai lavori. Quello stesso semaforo verde che sembrava essersi acceso per lo stadio, del resto, adesso è già più tendente al giallo, vista l'imminente proroga che il club viola discuterà con il Comune per la presentazione del progetto definitivo e i tempi destinati ulteriormente ad allungarsi per le note vicende che riguardano anche lo spostamento della Mercafir.

Insomma, in linea con il recente 0-0 collezionato contro il Genoa, dal Cda di ieri arrivano concetti nemmeno troppo dissimili da quelli fin qui ribaditi negli anni passati. Resta perciò irrisolta anche la posizione dei Della Valle, i cui intendimenti sul momento (e sul rapporto che si è venuto a creare con la città) restano praticamente oscuri.

Pur nel rispetto dei contatti e dei rapporti con il Comune all'interno della strategia per l'eventuale nuovo stadio, non arrivano indicazioni o reazioni a oltre 4 mesi vissuti da separati in casa e intervallati da rari interventi comunicativi comunque rivolti a sottolineare la respinta di qualsiasi critica (perchè di contestazione non si può parlare).

Davanti a uno scenario del genere, in cui scovare riferimenti sportivi in un mare di concetti economico-finanziari è come minimo complicato, e pur garantendo un'indiscutibile continuità della gestione (senza annoverare trofei in bacheca, ma inserendosi stabilmente nella zona che vale l'Europa League dopo aver talvolta accarezzato anche la Championscome si può pensare di recuperare il rapporto con la gente e immaginare uno stadio diverso da quello sempre più deserto degli ultimi tempi?