UN ARGENTINO DOPO FELIPE

22.12.2009 15:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
UN ARGENTINO DOPO FELIPE
© foto di To.Lo.

S'infittisce la trama di mercato che vede protagonista la Fiorentina nelle ultime ore di mercato. A poco più di una settimana dal fischio d'inizio ufficiale della finestra di gennaio, Corvino sembra già propenso a tirare su le reti delle trattative. E il primo colpo è già praticamente fatto. Giorno dopo giorno si aggiungono dettagli alla trattativa che ha portato Felipe a Firenze. Una prima tranche di 3 millioni di euro per il prestito fino a fine stagione, poi altri 6 milioni di euro da versare nei prossimi anni. A giugno, poi, un ulteriore inserimento in difesa con l'arrivo di Munoz, che nel frattempo recupererà dall'infortunio al Boca Juniors. Riguardo al centrocampista, invece, si surriscalda la pista argentina. Mario Ariel Bolatti è in pole position, il mediano dell'Huracan (in prestito dal Porto) ha ricevuto l'ok anche da parte di Prandelli, ma le alternative a Corvino (che ama giocare su più fronti) non mancano. Battaglia, Biglia e Rinaudo, solo per citare gli ultimi nomi usciti in ordine temporale. Anche su questo reparto, comunque, si prova ad anticipare il lavoro di giugno prossimo. L'idea Taddei, per esempio, sarà destinata a prolungarsi nel tempo, soprattutto se il brasiliano non dovesse rinnovare a breve con la Roma.

A fronte di operazioni in entrata, dopo Felipe resta Bolatti al momento il nome più vicino, qualcosa in uscita potrebbe muoversi. Fra Natali e Kroldrup uno dei due potrebbe andarsene. Il danese si svincolerà a costo zero, per l'ex Torino resiste l'interesse di Bologna e Bari. Quello stesso Bari che, fra l'altro, continua a spingere per Castillo con la sensazione che, alla fine, la Fiorentina acconsentirà. Anche perchè, là davanti, potrebbe anche non arrivare nessuno. Fra Paolucci e Caracciolo, per intendersi, potrebbe avere la meglio la soluzione interna Babacar. "Mezzi illimitati" disse Prandelli del senegalese quest'estate, in ritiro a Cortina. Il 2010 potrebbe essere il momento giusto per dimostrare che, ancora una volta, il tecnico della Fiorentina c'ha visto giusto.