TRE MESI E MEZZO DOPO

01.04.2019 17:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
TRE MESI E MEZZO DOPO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tra le poche note liete dell'ennesimo risultato a metà del guado collezionato dalla Fiorentina di questa stagione che sembra affetta da un'inguaribile pareggite (LEGGI QUI i desolanti numeri viola, quasi da record se così si può definire), c'è sicuramente il fatto che Giovanni Simeone abbia colto la chance di titolarità piovutagli addosso in maniera praticamente naturale dopo l'infortunio di Chiesa, tornando a gonfiare la rete e trovando la sua sesta personale realizzazione in questa Serie A, l'ottava in stagione.

Se l'ultimo graffio del Cholito risaliva alla tanto ampia quanto contestata vittoria della Viola a Ferrara, l'1-4 in cui Simeone si rese protagonista del terzo gol, quello che di fatto rese impossibile la nuova rimonta di una SPAL ferita, fa ben più impressione constatare quanto indietro si debba andare per trovare l'ultima rete da lui messa a segno al Franchi prima di ieri. Si deve addirittura tornare agli ultimi giorni del 2018: era il 16 dicembre e Simeone timbrò un gol molto pesante, quello del sorpasso nel derby contro l'Empoli, poi battuto 3-1. Di lì a poco poi sarebbe arrivato in squadra Muriel, con la conseguenza di un sensibile ridimensionamento degli spazi a disposizione per il figlio d'arte.

Tre mesi e mezzo dopo Simeone ha dunque interrotto il digiuno casalingo, anche se il suo gol questa volta non ha sortito gli effetti sperati, finendo solamente per illudere una Fiorentina partita molto bene, ma lentamente recuperata - anche e soprattutto nel punteggio - da un Torino che ha poi provato anche il colpaccio, finendo però per doversi barricare in area negli ultimi minuti. Ciononostante, ed è un giudizio che trova quasi tutti concordi, non si può ancora parlare di rinascita, bensì di tanto lavoro che attende ancora il Cholito per poter diventare un attaccante di prima fascia, soprattutto dal punto di vista della freddezza sotto porta. Perché il pallonetto con cui ha provato a battere Sirigu al minuto 40, sul punteggio di 1-1, grida ancora vendetta, soprattutto se sotto gli occhi di un monumento come Batistuta, presente in tribuna. A dir la verità il Re Leone ha ribadito la stima nei suoi confronti, ma lui - e molto probabilmente anche lo stesso Simeone - sanno quanta strada ci sia ancora a dividerli.