TRA NYON E I 10 MILIONI DELL'EL: LA VIOLA VIVE SOSPESA
Di cifre predefinite per il mercato, in casa Fiorentina, non si vuole sentir proprio parlare. Perché nonostante i numerosi attivi di bilancio dai quali è reduci il club viola, stimare quello che potrà essere il “tesoretto” a disposizione del dg Pantaleo Corvino per la sessione estiva resta un esercizio di fantasia molto pericoloso. “La società è in regime di autofinanziamento” si continua a ripetere nelle segrete stanze di viale Manfredo Fanti: e questo sia per quello che riguarda la gestione sportiva (mercato, appunto, ma anche ingaggi dei giocatori) sia per quanto concerne il lato ordinario (spese, salari dei dipendenti e burocrazia varia).
Quello che è certo, però, è che un ipotetico ripescaggio nella prossima Europa League potrebbe cambiare qualcosa all’interno dei conti viola. E quindi, di riflesso, potrebbe garantire una marcia in più nelle operazioni di mercato in entrata e in uscita che la Fiorentina si sta accingendo a fare. Numeri alla mano infatti, nelle ultime tre partecipazioni alla coppa “minore” del Vecchio Continente, i forzieri viola si sono così arricchiti: 11.464.439 euro per l’edizione 2016/2017, 11.173.725 in quella precedente, 10.500.000 nell’ultimo anno di Montella e così via. Si evince dunque che un percorso di medio livello in Coppa porta introiti attorno ai 10 milioni di euro (market pool compreso).
Non certo una cifra mostre ma comunque in grado - in periodi di vacche non propriamente grasse come quelli di casa viola - di poter fare la differenza, assieme all’appeal che un club come la Fiorentina d’improvviso guadagnerebbe agli occhi dei potenziali obiettivi di mercato. Ecco perché la decisione della Uefa sul conto del Milan che arriverà da Nyon attorno al 15 giugno si annuncia essere cruciale per il futuro dei viola.