TERRACCIANO, Il peso dell’inamovibilità: ora intoccabile
Pietro Terracciano e quella continuità che gli ha permesso di diventare un numero uno… Il numero uno. Della Fiorentina, s’intende. Sì perché la sua esperienza pregressa di “numero 12” può inizialmente avergli procurato qualche grattacapo di troppo dovuto a certi pregiudizi, presto disinnescati dalle altisonanti prestazioni con le quali l’ex Empoli è riuscito a scalzare prima Bartlomiej Dragowski e poi Pierluigi Gollini (non esattamente gli ultimi della classe, almeno sulla carta). Tra le migliori performance del classe ’90 ricordiamo senz'altro la trasferta olandese col Twente e, più ravvicinata, la semifinale d’andata a Cremona.
Adesso, a maggior ragione, sulle spalle di Terracciano grava il peso della responsabilità, in quanto non sussiste più il “problema” del turn over fra i pali, pur per un motivo assai spiacevole e cioè la disgrazia fisica occorsa a Salvatore Sirigu, dunque il finale di stagione maxi della Fiorentina è racchiuso nelle mani del portierone campano. Che - sottolineiamolo - sino a questo momento ha avuto modo di totalizzare ben 33 presenze, coppe comprese, per un totale di 2970 minuti. Saprà assolvere, “San Pietro”, l’oneroso compito di guardiano dei pali gigliati? A giudicare dai soli 3 gol incassati nelle ultime 9 gare la risposta viene facile…