TABÙ DA SPEZZARE
L’assenza è di quelle che pesano. Borja Valero, vero e proprio todocampista viola per l’importanza che riveste nei meccanismi del centrocampo di Montella, salterà per squalifica sia Fiorentina-Udinese, di domani sera, che Fiorentina-Inter, di sabato prossimo. Una doppia assenza pesantissima nella settimana più importante (finora) della stagione.
I numeri, come spesso dice Montella, forse non dicono tutto ma dicono sempre qualcosa. O, più poeticamente, possiamo dire che dietro le statistiche c’è sempre un fondo di verità. E allora non sorprende che, da quando Borja Valero è a Firenze, senza di lui la Fiorentina non abbia mai vinto. È successo appena tre volte in diciotto mesi. A Cagliari, nel sabato di Pasqua 2013, quando la Fiorentina perse (malamente) 2-1 a Is Arenas. In Portogallo, lo scorso novembre, quando Borja fu fatto rifiatare e la Fiorentina (già qualificata) si accontentò dello 0-0 contro il Paços de Ferreira. E poi al Franchi, due settimane fa, quando per un problema muscolare è stato costretto a saltare Fiorentina-Genoa, terminata con un rocambolesco 3-3.
Ma c’è di più: soltanto quattro volte Borja (su 73 presenze) è subentrato dalla panchina. Mentre i viola non erano certo messi bene. L’anno scorso in Fiorentina-Juve Stabia (coppa Italia): solo 0-0 all’intervallo, Borja entrò e i viola cominciarono a carburare (e vinsero 2-0). Quest’anno a Dnipropetrovsk (sull’1-0 per i viola), quando lo spagnolo fu decisivo con l’assist per Ambrosini (gol del 2-1). In Romania sul campo del Pandurii: la Fiorentina perdeva 1-0, lui entrò e firmò il gol del sorpasso. E infine a Cagliari, dove però i viola anche quest’anno sono finiti ko.
Insomma, domani deve in tutti i modi essere il giorno giusto per spezzare questo tabù. Sì, perché – senza Borja – la Fiorentina dovrà vincere (1-0 oppure con due gol di scarto) contro l’Udinese per centrare la prima finale dell’era Della Valle. Toccherà ad Anderson, probabilmente, sostituire lo spagnolo, ma in queste ore si valutano anche le condizioni di Aquilani e Ambrosini. Altrimenti i giochi sono fatti, con il brasiliano, Pizarro e Mati Fernandez in mediana. Un centrocampo tutto sudamericano per piegare Guidolin.