STAGIONATO AL PUNTO GIUSTO
Quando sei più giovane è normale non pensare troppo a quel che fai. Tanto più se quasi tutto ti riesce naturale, e se tutti intorno cominciano ad accorgersi di te. Joaquin Sanchez Rodriguez ha conosciuto molto presto le luci della ribalta, tanto che il suo passaggio al Valencia nell'estate del 2006 per 25 milioni di euro resterà nella storia del club iberico come uno dei più onerosi. Sembrava poter essere la situazione ideale per decollare verso l'Olimpo del calcio, e invece qualche anno più tardi "El Pisha" appariva alla ricerca della miglior versione di se stesso a Malaga.
E' lì che la Fiorentina decise di andarlo a prelevare qualche tempo fa, puntando forte su questo esterno dal gran talento che negli ultimi tempi sembrava pagare dazio soprattutto all'inevitabile passare del tempo. Joaquin c'ha messo poco a entrare negli schemi di un calcio tecnico come quello di Montella, ancor di meno a capire il gioco spagnoleggiante dei viola, ma è soprattutto in questa stagione che si è imposto come simbolo. Perchè un conto è segnare un gol alla Juve ed entrare nel cuore dei tifosi, un altro cambiare le partite e riuscire a cambiare persino il proprio modo di giocare.
Virtù dell'età più avanzata, di una rinnovata saggezza che ha consentito a Joaquin di adattarsi anche alle nuove esigenze del tecnico. Ritrovandosi a percorrere in lungo e in largo le fasce esterne del campo, e correndo come mai gli era capitato, Joaquin ha prima cominciato la sua stagione fuori dai radar, salvo poi divenire vero e proprio punto di riferimento. Come ieri sera, quando il suo secondo tempo ha letteralmente steso il Milan. Prima con l'assist per il pari di Gonzalo, poi con quel richiamo a tutti a "usare la testa", infine con la zuccata da tre punti. Quasi che più passa il tempo e più che Joaquin, come il buon vino, migliora.