RODRIGUEZ, IL GIOCO C'È, NON I RISULTATI. SUL RINNOVO...
Gonzalo Rodriguez ha parlato del momento che stanno vivendo i viola, del rapporto con Sousa, del suo rinnovo e di tanti altri argomenti. Queste le parole del capitano argentino della Fiorentina: "Non gioco duro per fare male: sono cose della partita. Per evitare una giocata pericolosa degli avversari c'è da fare fallo, non l'ho mai fatto così per far male. Capita di intervenire in ritardo. Ora sto meglio, mi sono allenato con la squadra. A Torino il problema è che anche Davide era stato poco bene nei giorni prima, e mettere in campo due giocatori che si erano allenati poco insieme era rischioso. Il mister ha preferito Davide, che si era allenato di più".
Sul momento della squadra: "La squadra non sta giocando male. Per la strada si sentono voci e parole, è chiaro. Forse abbiamo tirato poco in porta ma la squadra sta giocando bene. Per esempio si veda il Milan: hanno giocato dieci uomini dietro la linea della palla. Per noi è difficile giocare così. Anche col Torino poteva andare diversamente: in due tiri hanno fatto due gol. Ci vuole pazienza, e di continuare su questa linea. Finora abbiamo affrontato squadre forti, quindi non siamo preoccupati anche se non siamo partiti benissimo".
Sull'atteggiamento dei giocatori in campo: "I risultati danno l'impressione che non si lotti. Dipende tutto dai risultati, quando vinci va tutto bene, quando perdi ci sono sempre problemi, che non segniamo e così via. Anno scorso abbiamo iniziato bene, ma senza essere stati capaci di gestire il secondo girone".
Sulla difesa a tre o a quattro: "Sono scelte dei vari allenatori, a noi non cambia poi così tanto. Anche Roncaglia quando era qui giocava centrale nella difesa a tre, e quando veniva chiamato nell'Argentina faceva il terzino destro".
Su Zarate: "Maurito è un fenomeno. Sta soffrendo la lontananza dalla moglie e dai figli. Per lui è molto difficile, ma si allena benissimo e noi siamo sempre stati accanto a lui quando aveva bisogno. Non ha mai messo il muso, e si è sempre allenato molto bene. Siamo fieri di lui".
Sulla Fiorentina a vita: "Vediamo, sino a questo momento non si è parlato di niente".
Su un trofeo: "Se vinciamo qualcosa non conta che ci sia io ad alzarla, può esserci anche il magazziniere. È il desiderio nostro e di tutta la città, quindi speriamo di accontentarla. Vedremo cosa saremo in grado di fare".
Sulla condotta degli attaccanti: "No, in Italia c'è correttezza, e ci sono attaccanti forti che cercano lo scontro fisico spesso e volentieri. È in Spagna che ho incontrato gente che si tuffa un po' di più, vi faccio l'esempio di Eto'o".
Sulle relazioni cittadine: "Sono stato otto anni in Spagna, e forse soltanto negli ultimi quattro ho conosciuto veri e propri amici. Qui mi sono trovato benissimo ed ho trovato bellissime persone. Abito a Fiesole, dove ho trovato la mia tranquillità, in centro non ci vado quasi mai. Frequento le stesse persone ormai. Quando passo per la strada la gente mi ferma e mi saluta, io ho solo da ringraziare la gente di Firenze per il trattamento che mi riserva".
Su Batistuta: "L'ho conosciuto lo scorso anno, alla Partita del Cuore. L'avevo già conosciuto quando, prima del Mondiale in Giappone, ci mandarono a me e altri ragazzi giovani, tra i quali Mascherano e Zabaleta, con la nazionale maggiore per permettere loro di fare dei test. Lo conosco ma non ci ho parlato tanto".
Su un attaccante con il quale ci sono stati fuoco e fiamme: "Con Ibrahimovic le ho prese per esempio! Ma non ce n'è uno solo: sono tanti gli attaccanti che 'picchiano'".
Sull'alimentazione: "Sousa e tutto lo staff ci stanno attenti. È normale: per giocare bene devi stare bene a livello fisico. Ovvio che quando mi vengono concessi spazi liberi ne approfitto per fare una bella brace e gustarmi l'asado".
Sulla prossima partita con l'Atalanta: "In casa le dobbiamo vincere tutte, contro chiunque si giochi. È fondamentale ripartire a fare punti, e da lì ogni partita dev'essere così, una lotta per conquistare più punti possibile. Adesso pensiamo a vincere con l'Atalanta, poi vediamo cosa succede. In Italia tutte le gare sono difficili, solo la Juventus riesce a vincerne tante di seguito. Pensiamo una partita alla volta".
Sulle aspettative e gli obiettivi stagionali di questa squadra: "L'ultima partita con il Torino ci ha fatto male, potevamo restare agganciati su e non ci siamo riusciti. Il Toro però è una squadra fortissima a casa sua. Ma siamo fiduciosi sulle nostre possibilità: il campionato è ancora troppo lungo, basti vedere com'è andata la scorsa stagione. Vogliamo lottare fino alla fine, ed inizieremo già da domenica prossima. Vogliamo lottare per l'Europa come negli ultimi anni. Sembra tutto facile, ma se andiamo a vedere il Milan è fuori dall'Europa da tanto tempo, e l'Inter fa fatica. Sembra tutto scontato, ma non lo è: stiamo lavorando molto per rimanere in quella fascia. Lottiamo contro squadre che forse a livello di giocatori sono meglio di noi, e alla fine vedremo come sarà andata. Partiamo già domenica contro l'Atalanta".
Sui rigoristi: "Per me il primo designato è Ilicic, che li sa calciare molto bene. Poi, secondo me, toccherebbe agli attaccanti che hanno grande bisogno di fare gol. Ad esempio è stato utile per Bernardeschi, per sbloccarsi".
Sul rinnovo: "Il mio procuratore arriva a novembre, ma ancora non abbiamo parlato di niente, e non so nulla. Io adesso non so che dire perché non so come la Fiorentina voglia gestire i calciatori di trent'anni. È chiaro che a gennaio voglio sapere, e non rimanere con i dubbi su cosa farò della mia vita".