RESA DEI CONTI O CHIAREZZA?

30.03.2017 16:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
RESA DEI CONTI O CHIAREZZA?
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Resa dei conti? Tra due giorni ci sarà la conferenza stampa di Paulo Sousa prima della gara con il Bologna e, come già anticipato dallo stesso tecnico a Coverciano in occasione della Panchina d'oro, ci sarà presumibilmente spazio ai chiarimenti; "parliamo sabato" è stata la secca e sibillina risposta del tecnico a chi, come la sottoscritta, gli chiedeva anche solo di commentare la giornata di confronto e aggiornamento con i colleghi italiani. Il portoghese di sicuro non ha gradito le voci sul presunto incontro della scorsa settimana tra lui e i dirigenti del Dortmund, lui che ruppe con i giornalisti un anno prima preciso in occasione dell'altra presunta cena con i dirigenti dello Zenit. Sousa smentì anche di avere cenato nella famigerata Villa Cora e si difese dicendo di sentirsi libero di cenare con chi gli pareva ma di certo, da personaggio pubblico e allenatore sotto contratto della Fiorentina, non può sottrarsi a chi, per dovere di cronaca scrivendo di questioni viola quotidianamnete, documenta certi incontri. Tra l'altro il portoghese non ama neanche farsi riprendere nelle cene di squadra, figuriamoci in quelle che dovrebbero rimanere segrete. Ma senza riaprire "la ferita" dello scorso anno visto che incrinò i rapporti con la stampa e facendo passare quella cena "in cavalleria", come si usa dire, per Paulo Sousa sarebbe l'occasione questa volta di parlare chiaro, senza accusare i giornalisti di malafede come ha fatto altre volte, ma spiegando semplicemente qual è la sua situazione indipendentemente dalla cena o meno, vera o presunta.

Perché, alla luce dell'incontro tra Di Francesco e Corvino (anche questo ben documentato da Firenzeviola e poco importa se non si vede il dg, scelta fatta anche per motivi di riservatezza della sua casa), il futuro è ormai chiaro: le due parti si diranno addio e appare scontato che tecnico e club pensino anche a cosa fare dopo maggio 2017. Certo, da parte del portoghese c'è l'obbligo (essendo ancora sotto contratto, oltre che per una questione morale) di fare il massimo in questi due mesi per tentare una difficile e improbabile rimonta verso la zona Europa. Personalmente penso che certi incontri dovrebbe anche farli lontano da Firenze per una questione di buon gusto verso la città e la tifoseria, ma questo è un altro discorso, condivisibile o meno. L'importante è dunque che il tecnico, la società e la squadra che lui definisce sempre di professionisti, mantengano fede a quel patto che ci hanno fatto digerire in sala stampa prima della pausa, di lottare per l'Europa. E se dobbiamo proprio parlare (sperando non del nulla come durante tutte le conferenze stampa da un anno e mezzo a questa parte o di "malafede" che allora ce ne sarebbe da parlare), "parleremo sabato".