QUANDO IL GIOCO SI FA DURO
Adesso si fa sul serio, e soprattutto il gioco si fa duro. Domenica strana, capovolta, quella della Fiorentina. Per un momento i viola, grazie al gol di Bobo Vieri, avevano persino allungato in una giornata difficilissima sul concorrente Milan. Poi il tracollo. Un uno due devastante firmato Di Natale-Quagliarella che ha tagliato le gambe alla squadra. Peccato, perchè raggiunto il pareggio la Fiorentina sembrava in grado di poter fare sua la gara. Eccesso di presunzione, disattenzioni o cos'altro, Prandelli non ha gradito e lo ha fatto notare nell'immediato dopo-gara, richiamando tutto il gruppo a maggiore maturità.
Di buono c'è che il Milan arranca come non mai e per di più, pare soffrire ormai definitivamente le mura non più amiche di San Siro. Anche ieri una pioggia di fischi ha salutato l'opaca prestazione della squadra di Ancelotti. In grado di gettare via persino l'occasione di un rigore a pochi minuti dal termine che avrebbe quantomeno regalato un punto ai rossoneri. Invece, almeno stando a quanto riportato da Galliani, la colpa è tutta dell'arbitro. Sarà, ma questo Milan inciampa spesso e volentieri contro ben altri ostacoli, il gioco ad esempio, più che sulle giacchette nere.
Sette giornate al termine, un divario di 4 punti fra 4 squadre in corsa per il quarto posto. Da qui alla fine il gioco si fa davvero duro e le rientranti Sampdoria e Udinese, di sicuro, faranno di tutto per provare il colpo a sorpresa. La Fiorentina ha dalla sua un calendario abbordabile al quale, tuttavia, dovrà affiancare il doppio, fondamentale, impegno di Coppa Uefa, nei quarti di finale contro il Psv Eindhoven. Ancora due mesi per capire quale sarà il futuro dei viola. Ancora due mesi di fuoco. Del resto quando il gioco si fa duro...