PURPLE GROUNDHOG DAY
Il calcio come la vita è fatta di momenti esaltanti e di momenti bui. Quello che sta vivendo la Fiorentina potrebbe essere etichettato come un lungo viaggio al termine della notte, alla fine del quale chiunque spera di riabbracciare l'alba. E come nell'omonimo romanzo di Céline, quest'immagine si mescola con un bel po' di cinismo e un più preoccupante nichilismo a cui come tifosi abbiamo ormai abituati noi stessi. La riflessione che ci ha portato a quest'idea nasce dal pensiero dei prossimi impegni dei viola in campionato, quello in particolare con la Lazio, mentre oggi abbiamo tutti visto la sconfitta della Primavera viola a Vinovo in Tim Cup.
Nel film Groundhog Day (Ricomincio da Capo, in italiano), il protagonista scopre di ritrovarsi rinchiuso in uno circolo temporale fuori dal normale scorrere dell'esistenza, e bloccato nello stesso luogo e nello stesso momento giorno dopo giorno, guarda alla sua vita che può essere vissuta solo per 24 ore con disillusione, cinismo e tristezza fino alla disperazione. Bill Murray non potendo uscire dal maleficio, finirà per decidere di tentare il suicidio nei modi più svariati, anche se inesorabilmente infruttuosi. Detto questo, fare riferimento al momento della Fiorentina degli ultimi due anni potrebbe rivelarsi solo meschino. Se invece dobbiamo pensare a cosa ci aspetta nel prossimo futuro, per esempio cosa sarà la Fiorentina domenica sera contro la Lazio, ci accorgiamo di dover fare i conti con un sentimento che si sta rivelando sempre uguale a se stesso, un'aspettativa che non è neanche più quella di vedere una brutta Fiorentina che sta affrontando il suo cammino fino al termine della notte, nella speranza di una nuova alba, ma un sentimento più simile al dejà vu.
Questa situazione, oltre a darci un semplice dispiacere, ci tocca mestamente per la passione da tifosi che è stato il profondo legame che ci ha unito tutti, dalla città di Firenze, alla sua squadra, ai suoi colori. E pensiamo che il concetto valga per chiunque ruoti intorno alle vicende di casa viola. Alla fine del film il protagonista scopre che per uscire da questa maledizione, il suo obiettivo dovrà essere di migliorare prima di tutto se stesso e quello che non aveva curato prima, correggere gli errori e provare ad essere un uomo migliore anche per gli altri. Perché il rischio è quello di non aspettarci proprio più nulla, neanche l'alba al termine della notte.