PRANDELLI, Gila e Pazzini? A casa perché li conosco

08.08.2010 13:51 di  Samuele Brandi   vedi letture
PRANDELLI, Gila e Pazzini? A casa perché li conosco
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Sta per iniziare la conferenza stampa nell'aula conference di Coverciano. Siamo in attesa che arrivi il nuovo Ct Cesare Prandelli.

13:55 Arriva Prandelli insieme ad Albertini. Volto sorridente dell'ex mister gigliato

13:57 Arrivato anche Gigi Riva. Inizia la conferenza stampa

Ecco le parole di Cesare Prandelli. Per il neo c.t sono le prime convocazioni

"Sono emozionato però è talmente tanta la voglia di andare in campo e delineare la squadra che sto facendo di tutto per mettere da parte un pò di emozione. Non ho ancora parlato con i ragazzi però ci parlerò prima dell'allenamento. Vedo i ragazzi sorridenti e con voglia di fare ed essere protagonisti".

Sul calcio italiano e le convocazioni.

"Come anticipato alla presentazione, sono consio di aver portato alcune novità. Stiamo dando un messaggio di grande importanza, non basta la qualità ma i ragazzi devono essere responsabilizzati. Io cosa posso fare per l'Italia? Non avere fretta, cercare di trasmettere la mia mentalità ma soprattutto l'importante è avere giocatori di qualità. Per migliorare il calcio italiano? I dirigenti devono porsi la domanda su cosa è possibile fare per migliorare il calcio italiano.Sulle convocazioni? Ho scelto giocatori più in condizione e che si conoscono meglio. Stiamo inziando un nuovo ciclo ed è normale trovare difficoltà, noi abbiamo le giuste volontà per raggiungere i nostri obiettivi. Buffon è importante per noi e son sicuro che lo sarà anche nel prossimo futuro".

Sulla convocazione di Cassano e Balotelli.

"Puntare su giocatori di qualità mi sembra una cosa sensata. Quando un giocatore ha qualità importanti è giusto che sia presente in campo durante la partita e che dia tutto quello che può".

A chi verrà assegnata la maglia numero 10?

"Sceglieranno i ragazzi i numeri e come capitano De Rossi sta insieme a loro regolando questa faccenda.

Tra quanto saremo come la Spagna?

"Noi non possiamo confrontarci con il loro tipo di gioco, noi abbiamo il nostro. Dovremmo abbinare la qualità del gioco ai risultati. Se nei settori giovanili si inizierà a puntare più sulla tecnica che sulla parte fisica sicuramente potremmo in futuro avere ottimi giovani in Italia. Stiamo valutando in futuro di non convocare chi in campionato si rende protagonista di episodi gravi come risse o espulsioni gravi".

Su nomine di Riva, Baggio e Sacchi.

"In passato non mi sono mai sentito solo ho sempre avuto il calore della gente intorno. Sulle nomine sono sicuro che certe persone possano dare molto a livello di presenza ma soprattutto di idee. Ancora non ho avuto occasione di parlare con Baggio ne Sacchi ma ci sarà modo".

Sulla Nazionale di Lippi.

"Da spettatore posso dirti che in certe partite è mancata la convinzione e la consapevolezza di essere a giocarsi il mondiale di Sudafrica".

Su Gilardino e Pazzini

"Non ho chiamato ne Gilardino ne Pazzini perché sono giocatori che conosco bene, volevo in questa occasione conoscere meglio gli altri".

Su come sarà la sua Nazionale.

"Mi auguro di vedere in campo sempre una squadra attenta e generosa che dia il massimo dall’inizio alla fine".

Sul modulo.

"Cercherò di esaltare le qualità dei giocatori con una squadra votata all’attacco, certo sarà importante confrontarsi poi sul campo".

Su Cassano in Nazionale

"Sono convinto che l’avventura di Cassano con la Nazionale possa avere lunga durata dal momento in cui lui riesca ad essere un punto di riferimento per la nostra squadra. Adesso Antonio ha raggiunto una maturità che gli permetterà di fare bene".

Sul rapporto che ha intenzione di instaurare con Balotelli.

"Non giudico come ha fatto Mourinho nella passata stagione ognuno ha un suo modo di gestire le cose. Dal mio punto di vista sarà importante ascoltare tutti i giocatori e capire le loro problematiche".

Sulle scelte diverse tra lui e Lippi nei convocati.

"Da oggi si inizia un nuovo ciclo su una base che era già forte nella Nazionale di Lippi".

Ti è cambiata la vita da quando sei il CT della Nazionale?

"Da parte mia no, sono le persone che incontri adesso fuori che ti guardano in modo diverso e ti responsabilizzano di più. Il calcio è un gioco e la gente che incontro per la strada mi chiede di fare qualcosa di più per la nostra Nazionale, noi ci stiamo provando".

Sugli oriundi.

"Non mi interessano le polemiche, io vado avanti sulla mia strada. Le polemiche ci saranno sempre. L’anno scorso hanno criticato le continue convocazioni di Gilardino nonostante i tanti impegni nella Fiorentina adesso non lo convoco e mi criticano comunque".