PILASTRI DI UNA DIFESA EX NOVO
Oggi chiamati a presenziare in occasione della presentazione ufficiale della terza maglia di quest'anno per la Fiorentina, Davide Astori e Gonzalo Rodriguez rappresentano le uniche certezze per ciò che concerne la retroguardia gigliata, in questo momento di ricostruzione in divenire. Infatti, a prescindere dall'impostazione tattica che Paulo Sousa vorrà dare alla sua linea difensiva, che sia essa a tre o a quattro, è lampante che la Fiorentina di oggi, e quella del futuro più prossimo, non potrà davvero prescindere da questi due calciatori, i quali, ormai già a partire dalla scorsa stagione, impersonificano al meglio il nucleo e la spina dorsale della difesa viola. Anche, e soprattutto, a livello di gestione emotiva, oltre che tecnica.
Sugli altri componenti, invece, continua a permanere qualche dubbio. Detto e ridetto di Tomovic, il quale rappresenta una pedina affidabile ormai da anni all'interno del panorama difensivo gigliato, ma spesso oggetto di critiche per qualche errore di troppo, resta grande curiosità per tutti quelli che sono stati i nuovi innesti in retroguardia. Di primo piano in questo caso sarà la scelta che prenderà Sousa: difendere a tre o a quattro? In realtà, la fluidità che l'allenatore portoghese impone alla sua formazione, porta ad un ragionamento più di ampie vedute: quella che all'apparenza è schierata come una difesa a tre, può trasformarsi rapidamente a quattro, e viceversa.
Perciò stanno prendendo quota le possibilità di Salcedo, difensore messicano dalla gran gamba, grazie alla quale pare ideale per ricoprire il ruolo di terzo a destra e, conseguentemente alla scalata difensiva vista spesso sotto la guida di Sousa, il terzino destro alle spalle dell'esterno di riferimento, con uno tra Milic e Olivera dall'altro lato a fungere da laterale tornante. In senso opposto, dopo l'esclusione last minute a sorpresa con il Chievo, potrebbero essersi abbassate le chances di De Maio, meno dinamico sia di Salcedo che di Tomovic ma più adatto a difendere dietro le spalle, qualità che potrebbe valergli un posto più da vice-pilastro (subito dietro ad Astori e Gonzalo nelle graduatorie per il centrale difensivo puro) che non da titolare in pianta stabile. Tanta curiosità, infine anche per Diks: l'olandese però, nonostante abbia giocato quasi sempre da terzino, sembra essere stato identificato da Sousa più come esterno vero e proprio che come difensore, e dovrebbe fare da rincalzo per occupare il quinto posto a destra.