NATALI, Firenze un'occasione unica

07.07.2009 11:58 di  Gianluca Losco   vedi letture
NATALI,  Firenze un'occasione unica
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© foto di Giacomo Morini

Giorno di presentazione in casa viola. Cesare Natali rappresenta, di fatto, il primo rinforzo per la Fiorentina del futuro. Dopo l'ufficializzazione data sabato e le visite mediche di ieri, oggi per l'ex granata le prime parole da giocatore viola, raccolte dalla sala stampa dell'Artemio Franchi. Prima, come consuetudine, qualche parola del d.s. Pantaleo Corvino:"In questi anni ci sono state molte presentazioni. Oggi noi cerchiamo di fare acquisti mirati, che tendono a migliorare questa strada, reparto per reparto. Nel presentare Cesare Natali, dico a voi quello che ho detto a lui prima di prenderlo: ho detto al mio allenatore che non potevo prendere Vidic, gli ho proposto il nome di Natali e lui era d'accordo. E' arrivato con quattro anni di ritardo perchè è stato il primo nome, insieme a quello di Gamberini, che avrei voluto portare a Firenze; purtroppo non fu possibile e così andò a Udine. Il reparto difensivo ora è completo, con Dainelli, Gamberini, Kroldrup e appunto Natali".

Queste invece le prime parole appunto di Cesare Natali: "A livello professionale è un'opportunità unica. Dopo una retrocessione penso che sia il massimo, io sono ovviamente soddisfatto. Ringrazio il direttore, che mi ha dimostrato grande stima. E' successo quattro anni dopo il primo contatto, credo che nel calcio non si dimenticano le cose. Ho voglia di lavorare con un gruppo già ben affiatato e che mi permetterà di inserirmi nel miglior modo e minor tempo possibile. C'è grande disponibilità nei confronti di tutti. E' chiaro che a 30 anni giocare in una squadra che lotta per traguardi prestigiosi e soprattutto con continuità è un'occasione unica e cercherà di sfruttarla al meglio; col mister c'è un ricordo molto passato, l'ho avuto nel '96 all'Atalanta, ma è bello ritrovarlo. Ho giocato con Comotto a Torino, con Gamberini a Bologna, con Montolivo a Bergamo, ma nella Fiorentina sono tutti giocatori importanti, che conoscevo da avversario. Il direttore mi ha chiamato dicendomi che c'era questa possibilità concreta, siamo riusciti ad accordarci col Torino, dopo non ho avuto neanche un secondo di esitazione. Io ho sempre avuto il numero 14, solo che a Bergamo era ritirata; quando ho avuto la possibilità di indossarla l'ho fatto, e se fosse libera anche a Firenze sarà così. Ci sono grandi aspettative, ma la pressione la vivi in qualsiasi situazione e città; a Torino anche le pressioni sono molto forti, non penso di dovermi spaventare se ci sono grandi aspettative. Oltre a essere un'opportunità è anche un segno di maturità, il dover affrontare le pressioni. Non sono un giocatore sicuramente fra i più fallosi, non è mai stata una mia prerogativa, penso di essere un difensore che si fa rispettare, sia a livello fisico che tecnico; poi i cartellini dipendono da moltissimi fattori, quindi non si può promettere niente da questo punto di vista.