MASSIMA DIFFICOLTÀ
Un'altra giornata trascorsa sul filo dei ricordi. Ha ragione Gino Salica, che ieri nel ricordare Emiliano Mondonico ha fatto riferimento a un mese che nessuno dimenticherà mai. E' vero, è così, venticinque giorni che hanno sconvolto e stravolto l'universo viola, poco più di tre settimane che hanno per forza di cose cambiato volto, e anima, alla Fiorentina. L'addio al capitano, quello all'allenatore del ritorno in Serie A, un cordoglio che si è immediatamente diffuso a macchia d'olio.
Nel mezzo c'è la squadra che faticosamente aveva provato a riprendere il proprio cammino infilando le due vittorie con Benevento e Torino. Di rientro dalla nazionale, Milan Badelj, ha dovuto ingoiare il boccone amaro della diagnosi al suo ginocchio, con una lesione al legamento collaterale mediale che preoccupa e lascia la Fiorentina senza il suo regista. Pezzella è pronto a raccogliere la fascia da capitano, ma sotto il profilo del gioco sostituire l'inventiva di Badelj sarà un bel problema.
Pioli, che già deve fare i conti con le squalifiche di Benassi e Biraghi, dovrà inventarsi molto di più di un semplice qualcosa contro il Crotone, anche se praticamente tutte le scelte sembrano obbligate. Maxi Olivera sulla sinistra, Cristoforo e Dabo a completare il centrocampo insieme a Veretout a meno di cambiamenti di modulo oggi più che mai d'attualità. E' nelle sue mani, oltre che nei piedi degli uomini offensivi come Chiesa, Simeone o Saponara, il cammino della Fiorentina nelle prossime tre sfide. Tutte ravvicinate, a partire da domani per arrivare fino a sabato prossimo a Roma per un coefficiente di difficoltà che adesso tocca il massimo.