MAGGIORANZA BULGARA

29.08.2012 00:25 di  Stefano Borgi   vedi letture
MAGGIORANZA BULGARA
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Da Bojinov a Berbatov. E come direbbero a Firenze... "L'è come mangiare e stare a vedere". Eh già perchè, questione di ore, e poi Dimitar Ivanov Berbatov, di professione centravanti, sarà un giocatore della Fiorentina. Berbatov è il secondo calciatore bulgaro nella storia gigliata, e firmerà un biennale di circa 1,5 milioni di euro a stagione. Costo del cartellino? Cinque milioni (euro più euro meno) ma ciò che lo distingue dal buon Valeri è il carattere, la personalità, lo spessore del personaggio. Dimitar è conosciuto per la sua intelligenza calcistica, capacità tecnica e compostezza, in particolare per la sua freddezza sotto porta. A chiudere il cerchio Berbatov è stato descritto come "elegante e freddo", un centravanti capace di dare grande profondità all'azione, ricevere passaggi dal centrocampo, tenere la palla e poi usare il suo acume tattico per mandare a rete i compagni di squadra. Insomma, nessun tatuaggio sul braccio con i simboli del tifo viola, nessuna promessa di vincere il "Pallone d'Oro", nessuna sbruffoneria e/o maleducazione. Solo impegno, professionalità, ma sopratutto quella sana e benedetta abitudine a vincere. 

MAGGIORANZA BULGARA - Per maggioranza bulgara... "Si intende una maggioranza schiacciante di consensi, non supportata però da un libero dibattito". Messa così, l'accezione è poco rassicurante. Noi invece, sfruttando l'assonanza geografica col soggetto in questione, vogliamo mettere in evidenza la totalità dei pareri favorevoli circa la figura di Berbatov. Ed è inutile dibattere, Berbatov è l'uomo giusto, l'attaccante che farà fare il salto di qualità alla Fiorentina. Per l'appunto una maggioranza bulgara, a qualsiasi livello: dal semplice tifoso, all'addetto ai lavori spicciolo, all'addetto ai lavori qualificato (ex-calciatori, dirigenti, operatori di mercato). Tutti concordi nel considerare l'acquisto di Berbatov un valore aggiunto, capace di proiettare la Fiorentina tra le prime cinque del campionato (tradotto: nell'Europa League). E se tutto va bene anche tra le prime tre. Che, reggetevi forte, vorrebbe dire Champions League. Del resto il "palmares" del bulgaro parla chiaro: 32 anni da compiere nel prossimo gennaio (l'unico neo di un'operazione perfetta). Dal 2001 al 2006 sessantanove reti in 154 partite nel Bayern Leverkusen, 27 in 70 al Tottenham nel biennio seguente, 57 in 109 con il Manchester United dal 2008 ad oggi. In tutto 231 reti in 510 partite ufficiali. Cui vanno sommati 48 gol nelle 77 presenze con la nazionale bulgara. E poi 2 titoli in Premier League, 3 coppe di Lega inglese, 2 Community Shield, 1 coppa del mondo per club. Tutto con i "Red Devils" di Sir Alex Ferguson. Infine, ed è ciò che interessa di più Montella ed i tifosi viola, Dimitar Berbatov è stato capocannoniere in Premier nella stagione 2010-2011 con 21 reti. Due anni or sono, mica un secolo fa. E come disse l'aeroplanino... "Vorrei un attaccante che vada in doppia cifra, la cui storia recente dica che sa fare gol". Eccolo servito: Dimitar Berbatov da Blagoevgrad, per fantasticare, per stupire, per sognare la Champions League.

MAGGIORANZA BULGARA 2 - Questa volta ci riferiamo alla Fiorentina in generale. Sfruttiamo ancora la definizione che ci riporta all'ultimo gioiello di casa viola, e notiamo come la Fiorentina sia da tutti indicata come la sorpresa del campionato, la regina del mercato, l'esempio di un mercato funzionale ed allo stesso tempo intelligente. Insomma, anche in questo caso siamo di fronte ad una maggioranza bulgara, schiacciante, pressochè totale, che incorona la Fiorentina di Andrea Della Valle (ma anche di Pradè e Macià) come la vera outsider nella corsa alla gloria. E ci fermiamo qui, perchè c'è chi ha parlato anche di scudetto... sopratutto dopo l'arrivo (ormai certo) di Berbatov, a suo modo il "Top-Player" di casa viola.

P.S - Ahimè, notiamo come la maggioranza bulgara si perda nel giudicare la cessione di Matija Nastasic al Manchester City. Non sta a noi stabilire se l'affare "s'avea da fare" oppure no. In molti rimpiangono la perdita di un talento di 19 anni, quando (forse) si poteva aspettare ancora un paio di stagioni. Ma tant'è... Come si suol dire: "Ogni lasciata è persa", e l'impressione è che il sacrificio del giovane serbo fosse l'unico modo per trattenere Jovetic senza ulteriori spargimenti di sangue (leggi: impugnazione della clausola rescissoria, o "gentlemen agreement" che dir si voglia). Quindi, invitiamo a chiudere un occhio, dare fiducia a chi opera sul mercato, e proviamo ad alzare l'asticella. Ci sarà da divertirsi.