LE DUE ANIME DI FIRENZE
Sono giornate di agitazione a Firenze, dopo il cambio di allenatore e soprattutto dopo i tanti e troppi comunicati della società, con la città che stamattina si è svegliata tappezzata di striscioni anti Della Valle. E se sul cambio di allenatore e sul nome del sostituto molti tifosi si sono trovati d'accordo (non tutti ovviamente, perché altri pensano che ormai un cambio serve a poco e che la rosa resta con i limiti che ha) il modo e la sequenza di comunicati che hanno solo avvelenato una situazione che con l'arrivo di Montella si poteva regolarizzare, hanno fatto traboccare il vaso. Così i tifosi già ieri, dopo una riunione all'ATF, hanno annunciato uno sciopero del tifo di 45 minuti per domenica nella gara con il Bologna, primo atto di una serie di contestazioni che è proseguita appunto con gli striscioni appesi stanotte nei punti nevralgici della città: "Della Valle vattene. Firenze".
Ma non tutti hanno gradito, tant'è che al piazzale la parola Firenze è stata quasi cancellata, in altri striscioni tolta, come a voler sottolineare che chi ha scritto non rappresenta tutta Firenze ma solo una parte. Va preso atto che ci sono insomma due anime del tifo, indipendentemente dai numeri. Quella che contesta civilmente ben inteso, al di là dei risultati e della soluzione trovata con Montella chiedendo passione alla società che continua a non esserci, e quella che ritiene che, con l'arrivo di Montella, questo sia invece il momento di ricompattare l'ambiente per puntare tutti insieme a espugnare Bergamo e cercare il primo trofeo. Per alcuni tifosi tra l'altro con lo sciopero di un tempo verrebbe meno il saluto ad Astori fin qui sempre fatto dagli spettatori del Franchi al 13esimo minuto. Per altri ancora la contestazione è una mancanza di rispetto anche per Vincenzo Montella appena arrivato che, soprattutto a questo punto della stagione, è un buon profilo e la cui firma per un paio di anni fa pensare alla volontà di aprire un ciclo come annunciato in conferenza stampa. Insomma la tifoseria è divisa sui tempi e sui modi della contestazione, ma Firenze è anche questa.