LE CHIAVI DELLA PARTITA
E allora, ancora una volta, molto (moltissimo) passerà dai loro piedi. Come spesso è accaduto. Perché nelle cosiddette partite di cartello (i big match, per usare un termine più inflazionato), sono principalmente quei giocatori con la marcia in più (sia di testa che di gambe) a prendere in mano la squadra e a indirizzare il corso di una partita. Spesso, anche più degli attaccanti. Del resto, non è un mistero il fatto che dalle giocate di Pizarro, Borja Valero e (più recentemente) di Mati Fernandez passi l'80 per cento delle trame offensive della Fiorentina. Un giropalla, esaltato il più delle volte dagli organi d'informazione ma anche soprattutto dagli stessi avversari, che ha già mietuto vittime illustri, e che stasera rappresenterà una delle chiavi tattiche principali della sfida del Franchi.
Tralasciando soltanto per un secondo il lavoro (fondamentale) degli esterni come Pasqual, Joaquin e Cuadrado (il colombiano, in questo senso, è anche uno dei miglior recuperatori di palloni), infatti, lo scontro tra i due reparti di centrocampo di Fiorentina e Roma condizionerà (nel bene o nel male) anche il rendimento degli altri settori, dall'attacco alla difesa. I tre tenori viola da una parte, De Rossi, Nainggolan e Strootman (o Pjanic) dall'altra: una sfida tra eccellenze, che per certi versi si assomigliano per modalità di pensiero e di interpretazione del calcio. Facile poi intuire come, tra i viola, l'ago della bilancia possa essere soprattutto David Pizarro, chiamato ad una partita sopra le righe contro i suoi ex compagni. Nonostante la non più giovane età, il Pek potrebbe rivelarsi ancora una volta l'arma (tattica) decisiva.