L'UOVO DI PASQUAH
Euforia, entusiasmo, fiducia, ottimismo, convinzione. E determinazione. Firenze si gode la Fiorentina e si sprecano gli aggettivi e le battute. Per inciso l'augurio di "buona Pasquah" è stato tra i più gettonati e inflazionati. Ma è inevitabile sia così. Perchè durante la giornata di festa sono rimaste negli occhi (e immaginiamo nei dialoghi a tavola) le giocate e le gesta della squadra viola, sotto l'acqua di sabato sera.
Novanta minuti di enorme autorità, con il costante predominio del gioco al cospetto di una Sampdoria incapace d'imbastire qualsiasi manovra. Sotto questo profilo Montella ha ampiamente sconfitto l'avversario Mihajlovic, e il doppio sorpasso in classifica è un'ulteriore messaggio spedito alla casella postale di Rafa Benitez. La Fiorentina della vigilia di Pasqua ha veleggiato solida e sicura in porto, nonostante il terreno ai limiti e il tempo infame.
Nonostante un Banti di Livorno a tratti in stato confusionale, e contro undici uomini tendenzialmente schierati dietro la palla. Con un Gonzalo Rodriguez stratosferico nel primo tempo, una difesa altrettanto solida che ha in Basanta uno dei punti di forza e in Alonso una spinta costante e un centrocampo che Badelj ormai comanda a occhi a chiusi. E anche per questo, forse, sia Borja che Aquilani hanno dato importanti segnali di ripresa.
Al resto c'hanno pensato i tre uomini d'attacco scelti per l'occasione. Il trascinatore Diamanti, un Gomez che avrà lasciato a desiderare sotto porta ma che non si è risparmiato, e un Salah sempre più fenomenale. I suoi tre tocchi nel gol che chiude la partita sono stati il miglior addobbo possibile all'uovo di Pasqua(h) che la Fiorentina ha regalato ai suoi tifosi. Non che ci sia troppo tempo per godersi la sorpresa, ma certo di questo passo l'appetito vien mangiando.