L'ANIMA VIOLA, Pek-ato di gola perdonato
>Il parco attaccanti, da settimane, catalizza le attenzioni della piazza fiorentina. Per tutto il resto, di questi tempi, sembra esserci poco spazio. Eppure, in questa settimana, la Fiorentina conta di poter chiudere la questione Pizarro. Dopo l’annuncio shock di fine campionato, che ha preso tutti in contropiede, è calato il gelo e il cileno è stato relegato nelle ultime posizioni delle apprensioni del tifoso. Firenze, piazza navigata e smaliziata, non si è scomposta più di tanto. Ha scelto l’indifferenza, mostrandosi sdegnata soprattutto per i tempi e le motivazioni addotte dal centrocampista e dal suo entourage. Sinceramente, la delusione palesata dal giocatore è parsa, fin dall’inizio, poco credibile. Il Pek è uomo intelligente - e di troppa esperienza - per immaginarlo incapace di metabolizzare una mancata qualificazione Champion’s. Del resto, quando si gioca a Firenze, nel libretto di istruzioni per l’uso viene specificato che il coefficiente di difficoltà, per ogni traguardo, è più elevato rispetto ad altre piazze. L’amarezza del tifoso è umana e comprensibile, quella del professionista decisamente meno. Mentre la città sopravviveva con feroce ironia, fischiando “rigore per il Milan” ogni volta che qualcosa toccava terra, c’era chi pareva non darsi pace aspirando a più gratificanti avventure pallonare, scevre da delusioni. Sogni di gloria covavano come fuoco sotto la cenere, anche se l’acume avrebbe imposto di scegliere dove si può fare la differenza, piuttosto che rincorrere chimere buone solo a far accomodare in panchina. A 34 anni, poi, non è così facile trovare Club facoltosi e vincenti disposti a investire su chi ormai non è certo più una promessa, bensì uno stagionato professionista. E, così, dopo la tempesta sembra essere tornato il sereno e il rinnovo appare sempre più vicino. Se la sparata serviva, non tanto ad andarsene, ma semplicemente a ritoccare l’ingaggio c’erano sicuramente modi più garbati, concilianti e cristallini per ottenerlo. Del resto, sarebbe rientrato nella logica delle cose, vista l’ottima annata del calciatore. Un ostacolo, quindi, non insormontabile ma, probabilmente, la voglia di forzare la mano è stata tentazione troppo forte. Se rinnovo sarà, la Fiorentina non potrà che trarne beneficio, perché di validi sostituti non ce ne sono molti. La macchia, però, rimane. A Firenze il giocatore si è rilanciato e la piazza avrebbe meritato un filo di riconoscenza. La Fiorentina ritrova il suo regista che dovrà, sul campo, girare un film migliore del più recente che ha realizzato. “Ultimo tango a Firenze” è stato un flop: ci si augura un pronto riscatto con la palla fra i piedi, perché la tifoseria ha imparato, da tempo, a non innamorarsi più, ma al rispetto non è disposta a rinunciare.