L'ANIMA VIOLA, Fiaccati dall'afa e dall'attesa

18.06.2013 00:00 di  Silvia Nanni   vedi letture
L'ANIMA VIOLA, Fiaccati dall'afa e dall'attesa
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

In questi giorni Firenze è prigioniera di due “tiranni”: Ade e Jovetic.
“L’infernale” anticiclone africano fa boccheggiare.
Dopo un’incerta e bagnata primavera, l’estate si è presa una settimana d’anticipo ed ha deciso di non adottare mezze misure, stritolando i fiorentini in una morsa di caldo asfissiante.
I tiranni meteorologici, però, fanno relativa paura, perché i loro regni - si sa - son di breve durata e presto anche Ade deporrà lo scettro.
Un bell’acquazzone e del despota subtropicale rimarrà solo uno sbiadito ricordo.
L’altro carceriere, invece, sembra, al momento, più difficile da detronizzare.
Non è caldo, non viene dall’Africa, ma ha, comunque, il potere di ammorbare l’aria che si respira in città.
Nessuna sindrome di Stoccolma nei suoi confronti: lungi dai fiorentini provare il benché minimo sentimento di amore nei suoi confronti.
Jovetic, ormai, è solo un peso di cui Firenze, oltre all’afa, farebbe sentitamente a meno.
Situazione fastidiosa e imbarazzante, perché costringe ad un immobilismo mal digerito dalla piazza.
La Fiorentina si è innamorata di un altro, ma non sa come liberarsi del fedifrago fidanzato.


Poco importa se il giovanotto le ha urlato in faccia di non volerla più, quel che conta è che lui è ancora qui.
Per carità, nessun ripensamento…il problema è che la sua nuova fiamma lo corteggia ma, al momento, non pare disposta a versare alla Società di viale Fanti i 30 milioni di dote, che permetterebbero a tutti di vivere felici e contenti.
Nel frattempo, il bel Mario scalpita e Firenze ribolle…e non solo per l’afa, perché, via via che passano i giorni, cresce la rabbia per una situazione che non si sblocca.
L’appeal del neo acquisto Joaquin è durato un battito di ciglia, perché la piazza ha ormai il chiodo fisso dell’attaccante e qualsiasi altro ruolo, in questo momento, è destinato a modesta considerazione.
Quei famigerati trenta milioni si stanno rivelando una sorta di clausola capestro, che lega mani e piedi alla Fiorentina.
Siamo ben lontani dalle follie del PSG e del Real Madrid o delle millantate offerte faraoniche dell’Anzhi, ma, del resto, Cristiano Ronaldo, Messi e pure Cavani sono, indubbiamente, di un altro pianeta.
In un periodo di vacche magre, prima di aprire il portafogli ci si pensa non una, ma dieci volte ma, soprattutto, ne deve valere veramente la pena e la domanda sorge spontanea:
Jovetic vale realmente questa cifra?
Solo contanti e nessuna contropartita è la rigida richiesta della Fiorentina: tutto molto bello e condivisibile, se non fosse, al momento, conditio sine qua non per raggiungere altri obiettivi.
“Chi troppo vuole nulla stringe” – recita il vecchio adagio – ma Firenze spera di poter stringere il bel Mario, indipendentemente da tutto e da tutti.
E chissà che in questi caldi giorni di giugno non arrivi quel segnale forte ed inequivocabile - tanto atteso dalla tifoseria - che in Fiorentina si è veramente voltato pagina.
Un sacrificio a prescindere sarebbe il rigenerante e corroborante temporale estivo per liberare Firenze dal tiranno del Montenegro e farla correre verso un futuro, in tutti i sensi, da sogno.