INASCOLTATI
Che non si giocasse l’aveva già chiesto la curva Fiesole, venerdì, anticipando una situazione che è parsa tragica fin da subito. La vigilia di Fiorentina-Juventus, in attesa di un’altra nottata di piena allerta, è una catena di sostegno (fattivo) e di solidarietà che non si ferma, e che inevitabilmente pone in secondo piano l’evento, anche mediatico, in programma stasera al Franchi.
Un lungo rincorrersi di iniziative, raccolte, ma soprattutto il rimboccarsi le maniche di tanti ragazzi che non possono abbandonare i compagni di curva, perché andrà ricordato che la passione viola travalica i confini cittadini, e che tra i tanti colpiti ci sono quegli stessi tifosi che per stasera avevano predisposto coreografia da brividi e sostegno incessante come da tradizione.
Eppure di fronte a un moto spontaneo del genere, e alle difficoltà reali e pratiche delle zone più colpite certamente diverse dalle necessità legate al dispiegamento di forze per un evento come Fiorentina-Juventus, l’universo che ruota intorno alla partita resta alla finestra, semplice spettatore di una richiesta (quella di rinviare la partita) che di fatto non vien presa in considerazione.
Perché ancor prima che dalle istituzioni che hanno comunque avviato in fretta la macchina dei soccorsi è dalla Lega che doveva esser ascoltata (già ieri la Prefettura aveva fatto sapere di non aver ricevuto comunicazioni in merito mentre in mattinata ha ribadito identico concetto il Sindaco di Firenze Dario Nardella) e anche perchè un'ulteriore spinta sarebbe potuta certamente arrivare da parte delle stesse società coinvolte.
D'altronde ancora oggi il Sindaco ha posto il problema al presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini ricevendo tuttavia in risposta l'intenzione di far giocare egualmente la partita.
A una decina d’ore dal fischio d’inizio resta l’augurio che la Fiorentina in primis possa valutare iniziative o prese di posizioni utili a rendere lo scenario attuale meno difficile provando ad alleviare qualche sofferenza (e in passato il club viola si fece apprezzare, per esempio, durante la pandemia) ma resta la sensazione (non nuova) che ancora una volta altre logiche abbiano preso il sopravvento su tutto il resto. E che la legittima e più che comprensibile richiesta della curva sia rimasta inascoltata (almeno fino ad ora) in primis dal mondo del calcio e dai suoi diretti interessati.