IL MOMENTO DEL BISOGNO
La Fiorentina è in difficoltà. Squadra e società. Sul campo non arrivano i risultati e anche il futuro appare nebuloso, complici le numerose voci di mercato che stanno sibilando pensieri impuri alle orecchie di Paulo Sousa. E come sempre, quando il gioco si fa duro, i tifosi iniziano a contare. In questi minuti la dirigenza è in riunione e sta varando, con chi cura la comunicazione nel club, una serie di iniziative volte a ricompattare l'ambiente. Tra queste, anche l'allenamento a porte aperte di domani. Una richiesta d'aiuto, un gesto volto a superare le recenti difficoltà, coinvolgendo anche i tifosi (per i quali le porte dovrebbero essere aperte più spesso e non solo quando le cose si mettono male) . Ben venga questa volontà, ma non solo nel momento del bisogno. Sarebbe giusto che a questo tipo di iniziative seguissero poi anche tutta una serie di dinamiche relative ai concetti di ''chiarezza'' e ''programmazione'' che finora sono apparse e scomparse nell'universo viola come una luce intermittente. Senza contare che i tifosi ci sono sempre stati, e sempre ci saranno, per sostenere la Fiorentina in ogni modo possibile. Con sacrifici economici annessi.
Insomma, la speranza è che qualunque sia la strategia scelta non risulti un evento sporadico e triste. Un po' come fu la ''remuntada'' dello scorso anno in semifinale di Europa League: un teatrino fine a se stesso che generò numerose polemiche, soprattutto all'interno dello spogliatoio, per la reazione ironica dei tifosi. D'altronde dopo una settimana di proclami la partita terminò dopo soli 22 minuti con la rete di Bacca. E' un vecchio vizio di questa Fiorentina quello di guardare al sostegno popolare solo e soltanto quando le cose volgono al peggio. Mentre tutto l'ambiente, se tenuto a più stretto contatto con la squadra, potrebbe rappresentare un'arma straordinaria. Un alleato formidabile in grado di fornire una ''spinta emozionale'' devastante, e non un nemico. Quel che è certo è che adesso più che mai sarà necessario remare tutti nella stessa direzione, per concludere degnamente una stagione che ha illuso molti e deluso molti altri.