IL COMMENTO TECNICO: UNA VIOLA GIGANTE. UN TEMPO DA FAVOLA, MERITAVA I TRE PUNTI
Di questa strana notte, tanta gioia e piccoli rimpianti, restano negli occhi e nella mente un primo tempo di calcio fantastico, una Fiorentina con la partita in mano e la Roma sballottata e alla deriva. Raramente abbiamo visto la squadra di Montella giocare con questa intensità, con questa aggressività, siamo tornati a due anni fa, ai tempi migliori sotto l’aspetto del gioco, con in più una crescita importante nella personalità e nella tenuta del campo. Questa Fiorentina è più matura, consapevole, giocando in velocità le trame sembravano uscite dalla lavagna di Montella. Movimento senza palla, sovrapposizioni, cambi di fronte, capacità di saltare l’uomo e velocità: abbiamo visto tutto questo. Un primo tempo senza fiato e con il fiato sospeso.
Poi però, alla fine, quando guardi la classifica, ti accorgi di avere soltanto pareggiato e questo è il leggero disagio e il senso di ingiustizia che ti resta addosso. Peccato.
Non si possono pareggiare partite del genere, non si può pareggiare dopo aver dominato la Roma. La Fiorentina ha dato lezione di gioco, meritava i tre punti e anche con una ripresa diversa, quando la Roma ha ritrovato campo e convinzione, quando la Fiorentina è inevitabilmente calata, la bilancia non può essere pari, quello che ha fatto la squadra di Montella rispetto a quella di Garcia è sicuramente superiore. Ai punti avrebbe vinto la Fiorentina, avrebbero scritto i cronisti di una volta.
Ma visto che i punti non ci sono e certe considerazioni non servono, una partita così va valutata soltanto in prospettiva. Lo stiamo dicendo da una ventina di giorni, ma ieri sera è stato evidentissimo: questa squadra è cresciuta, sta arrivando a un livello importante. E può fare ancora meglio. E’ da questa considerazione, con un intero girone di ritorno da giocare, che la Fiorentina riparte dopo il pari con la Roma. L’assetto tattico è una garanzia, l’autostima ora c’è, il gioco è tornato fluido, c’è convinzione e determinazione: a maggior ragione tutti i traguardi restano aperti.
Dal punto di vista delle prestazioni, il centrocampo è quasi al top, se Joaquin avesse 25 anni sarebbe l’uomo mercato, Cuadrado è di nuovo a disposizione della squadra, meno solista, più dentro il gioco, Tatarusanu ha sepolto Neto, l’assetto tiene senza grandi sbavature. E poi c’è Gomez, ancora in gol, e finalmente vivo atleticamente e mentalmente. Può fare di più, ma sicuramente si è sbloccato.
Abbiamo la sensazione che tutti quei problemi grandi e piccoli, tutti quei casi sui quali si erano annodati questa squadra e questo allenatore si siano finalmente sciolti. La Fiorentina ha riacquistato una serenità di base che sarà totale una volta ceduti gli ultimi esuberi e inseriti i nuovi Diamanti e Gilardino.
Ecco perchè una grande prestazione come questa e un piccolo pareggio, ci consegnano comunque una super squadra con margini di miglioramento importanti e la convinzione che davanti la strada sia illuminata. La Fiorentina non è sicuramente inferiore alle squadre che la precedono in classifica e la dimostrazione è venuta proprio dalla gara con la Roma: da qui bisogna ripartire. La convinzione e la rabbia agonistica di ieri vanno trasportate pari pari alle restanti diciotto partite da giocare, evitando i cali di tensioni e le amnesie che hanno condizionato parte del girone d’andata. Siamo ottimisti, siamo fiduciosi. Il terzo posto non è lontanissimo, tutto può ancora succedere e la Fiorentina deve farsi trovare pronta: lo sarà.
Se poi, magari, si trovasse anche un po’ di cinismo non sarebbe male. Un primo tempo come quello di ieri doveva finire due a zero e allora saremmo qui a parlare di un’altra classifica. Le occasioni ci sono state, la sfortuna pure, alcuni episodi a sfavore, ma una ulteriore crescita, forse l’ultimo stadio, deve passare da qui: ottimizzare meglio il gioco.
In questo giocatori vincenti e carismatici come Gilardino e Diamanti aiuteranno, comunque aver visto la Roma in ginocchio, con il fiatone, soffrire e sudare, con Garcia all’angolo pronto a gettare la spugna, è stato un bel vedere. E’ il primo pareggio contro il francese, non è da buttare, ma da coltivare.
Twitter@EnzoBucchioni