IL COMMENTO TECNICO: SCUDETTO, ORA CREDIAMOCI. NESSUNO GIOCA COME I VIOLA. E SOUSA È L'UOMO GIUSTO

05.10.2015 00:30 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO TECNICO: SCUDETTO, ORA CREDIAMOCI. NESSUNO GIOCA COME I VIOLA. E SOUSA È L'UOMO GIUSTO
FirenzeViola.it
© foto di foto Federico De Luca

Il Franchi è una bolgia, ribolle di gioia e di emozione. Adv salta in tribuna come un grillo, ha ritrovato il sorriso dopo un’estate con il broncio. La Fiorentina è una perfetta macchina da calcio e una parola passa di bocca in bocca, una parola che la scaramanzia vorrebbe non nominare mai, ma che frulla nei pensieri e nelle speranze di tutti. Scudetto. La Fiorentina è lassù, da sola in testa alla classifica, ha staccato anche l’Inter e allora perché non cominciare a sognare. Non cominciare a crederci, a lavorare per crederci.

Sono sempre stato lontano da certe esaltazioni eccessive e  per contro ho sempre cercato equilibrio per fare argine a certi pseudo opinionisti e tifosi tarocchi che cercano il male della Fiorentina mascherandolo per il bene, ma adesso è il momento di pensare davvero che questa squadra possa correre per lo scudetto e mollo ogni equilibrio perché il sogno fa parte e dello sport e quando si gioca, si fa solo per vincere. Sempre.

Chi me lo dice? La maniacalità con la quale guardo tutte le partite, le possibilità di crescita, i valori effettivi delle varie squadre e allora dopo sette giornate di campionato mi sono convinto che come la Fiorentina non c’è nessuno e se continuerà con questo gioco e con questa personalità, non ha niente da invidiare a nessuno. Anzi.

Fino ad oggi la Fiorentina è quella che mi è piaciuta di più, è la squadra che ha avuto la miglior costanza di rendimento e di risultati, 14 gol fatti e solo 4 subiti, ha un ottimo impianto di gioco, un organico eccellente con molti margini di miglioramento, una guida stabile, esperta e carismatica, una società organizzata e seria alle spalle.

Solo il Napoli ha giocato un calcio altrettanto veloce e brillante, ma ha faticato di più nel trovare una continuità di rendimento. Lo scontro diretto alla ripresa del campionato ci dirà realmente chi fra le due gioca il miglior calcio e allora sarà ancora più limpido l’orizzonte dello scudetto.

Guardandomi attorno, Napoli a parte, vedo l’Inter che fatica a unire le qualità dei singoli con uno straccio di gioco, il Milan non ha mantenuto quello che di buono aveva fatto in precampionato, è in panne. La Juve sta tornando e rientrerà in gioco, ma è troppo lontana (-10) e ha tante squadre davanti. Sulla Roma può incidere la Champions e nonostante la grande qualità, non è ancora una squadra con equilibri importanti. La Lazio è quadrata, ma il gioco non è fluido come l’anno scorso.

Insomma, nessuna di queste rivali ha molto di più della Fiorentina. A questo punto giocarsela fino in fondo è l’opportunità da prendere al volo grazie a un campionato finalmente senza padroni, liberato dallo strapotere della Juventus e con 5-6 squadre sullo stesso livello. Davanti a queste oggi c’è la Fiorentina e può rimanerci.

Rispetto a quella del 1998-99, l’ultima che arrivò in vetta, questa squadra ha un organico di 23 giocatori tutti all’altezza della situazione e degli impegni tanto che Sousa li ha alternati tutti con successo, e un allenatore che ha dato un impianto di gioco molto solido al quale la Fiorentina potrà aggrapparsi nei momenti di difficoltà che nell’arco di una stagione verranno. Sedici anni fa uscito Batistuta fu il buio.

Oggi, invece, escono sette giocatori rispetto al giovedì di Europa League e non succede nulla, il gioco è lo stesso, l’intensità anche, la voglia di vincere pure.

Parlo di scudetto anche per un’altra ragione che nel calcio non bisogna mai sottovalutare, ho notato che questo gruppo ha una grande fame di vittorie, sente che è arrivato il momento e non molla di un millimetro nulla e nessuno, un atteggiamento che negli anni pur belli di Montella non c’era.

Parlo di scudetto perché in panchina e l’ho detto da quando ho capito come lavora questo allenatore che ha fatto la gavetta, c’è un uomo vincente. Ho sempre ripetuto che Prandelli e Montella erano buoni allenatori, ma entrambi perdenti. Nei momenti decisivi sia l’uno che l’altro hanno imboccato la strada sbagliata, hanno fatto scelte che hanno portato alla sconfitta in coppa Uefa e con il Bayern , con la Juve o con il Siviglia (tanto per citarne alcune), mentre Paulo Sousa ha dimostrato di saper scegliere bene, con lucidità, e soprattutto ha alle spalle una storia da vincente assoluto.

Parlando della gara con l’Atalanta, un altro rigore nei primi minuti come contro l’Inter, ha indubbiamente facilitato il compito tattico, ma l’approccio alla partita e la rabbia con la quale la Fiorentina comincia le gare sono un altro punto a favore dell’allenatore e della preparazione delle partite.

Dopo il vantaggio, comunque, la Fiorentina ha sempre tenuto il pallino del gioco e cercato il gol salvo un piccolo calo di concentrazione a metà primo tempo che l’allenatore ha immediatamente capito. Le urla bestiali del tecnico sono servite, la squadra ha ritrovato subito l’intensità fino alla fine.

La fluidità del gioco, la capacità di palleggio, il movimento senza palla sono sempre stati di alto livello. Per parlare di gara perfetta forse servivano maggiori verticalizzazioni quando l’Atalanta ha cercato di uscire dalla sua area. Tutti comunque stanno giocando alla grande, spero che presunti esperti si siano ricreduti  su Astori, Kuba sta crescendo (che giocatore, è sempre nel posto giusto), Alonso è straripante, Kalinic senza segnare ha aperto mille strade e offerto assist, Bernardeschi fa cose deliziose anche se può crescere molto, Ilicic ha l’autostima a mille, Badelj e Gonzalo non sbagliano una palla e Tomovic è il solito affidabilissimo. Anche Tata c’è, una parata ma fondamentale. Per essere pignoli, in questa gara va bene, ma Borja nei due di centrocampo tatticamente non mi sembra il massimo, corre troppo e lascia spesso solo il compagno, ma è anche vero che uno come Borja può e sa far tutto. Ieri anche gol. Un trionfo.

Ora c’è la sosta, molti se ne andranno con le nazionali, certi momenti non andrebbero interrotti, ma sono sicuro che in questi quindici giorni Paulo Sousa aumenterà il lavoro tattico per studiare i difetti del Napoli e sceglierà gli uomini giusti, magari quelli meno stanchi che sono rimasti con lui a lavorare e che, comunque, garantiscono gioco, intensità e applicazione. Dall’interno ci credono tutti in questa squadra, ora ci credono anche dall’esterno, ma farlo capire è stata dura. Sono contento che sia finita così, soltanto unendo tutte le forse, la società, la squadra, la città e i tifosi si può vincere. Ma aspetto verifiche, i rosiconi sono una brutta razza….