FUTURO IMMEDIATO
Non è dato sapere se Andrea Della Valle, nel suo intervento di Moena, avesse intenzione di fare riferimenti troppo futuribili. Di certo quelli più avanzati nel tempo, quelli sullo stadio, non hanno mancato di sollevare polveroni. Ma più in generale su tutta quella che sarà la prossima stagione il discorso del patron ha difettato, dall'obiettivo del settimo posto al mercato creativo nel quale immaginiamo un Corvino non proprio entusiasta (con Pjaca lontano anni luce, per la cronaca, ieri Pasalic è stato ufficialmente annunciato dall'Atalanta che l'ha preso in prestito con diritto di opzione).
Risulta così difficile andare a concretizzare quegli auspici che lo stesso Della Valle aveva espresso nel suo ultimo intervento cittadino, dopo la sconfitta con il Cagliari. Perchè se a Reggio Emilia il patron aveva parlato di una squadra che potesse ambire all'Europa (traguardo ben lontano da un settimo posto che non garantisce accesso alla fase a gironi ma, al massimo, ai preliminari) nel ventre del Franchi, al sito ufficiale viola, ADV parlò di un "futuro immediato molto positivo".
Niente di certo o di definito, certo, ma pur sempre un minimo di slancio che oggi cozza maledettamente con la situazione che sta vivendo Firenze e la Fiorentina. Sicuramente a Pioli e alla squadra saranno arrivate ben altre rassicurazioni, ma chi lo stadio lo vive sui gradoni e non in campo sarà per forza un po' spiazzato. Di tempo per recuperare ce n'è eccome, giusto ricordarlo, eppure quell'immediato futuro disegnato a metà maggio oggi ha contorni parecchio oscuri.
Bloccati sul mercato in attesa di vendere per tornare a comprare (eppure anche Corvino si era detto in condizione di muoversi diversamente, pure sul monte ingaggi) i viola sono alle prese con una fetta crescente di dissenso tra i tifosi, mentre anche sul piano del marketing il naufragio del rapporto di sponsorizzazione con Marina Militare non fa certo fare una bella figura. Se al quadro si aggiunge la beffa del TAS, e il modo di soft di accettare la sentenza in questione, viene inevitabilmente da domandarsi se tutto quell'ottimismo sventolato sul "futuro immediato" avesse poi basi così solide.