FIORENTINA, Ora 15 giorni di fuoco
"La Juventus? Datemi il tempo di digerire questa sconfitta e poi penseremo anche a loro": sono emblematiche le parole di Cesare Prandelli dopo l'incontro con il Milan. A differenza della gara persa all'Olimpico contro la Roma, che fu il preludio di un ciclo positivo da parte della squadra, stavolta il tecnico viola non ha avuto bisogno di difendere i propri giocatori, perché i progressi che i gigliati hanno messo in mostra a San Siro stavolta non sono stati messi in dubbio da nessuno. La sostanza però non cambia: la squadra ha bisogno di tranquillità, visto che è attesa da due settimane forse decisive per il proprio futuro. Su tutto il gruppo viola, dirigenti, staff tecnico e giocatori, batte come un martello pneumatico una serie impressionante di impegni.Tra 6 giorni l'affascinante ma difficilissima sfida di Torino contro i bianconeri, mentre quattro giorni dopo sarà di scena al "Franchi" il Napoli, in quello che potrebbe rivelarsi come il primo vero e proprio scontro diretto del campionato viola. E nel frattempo prosegue il tormentone del calciomercato, con la conseguenza che molti giocatori si recheranno il lunedi ai campini col "rischio" di trovarsi il giorno dopo a Casteldebole o a Pegli per preparare una gara completamente diversa. Saranno davvero due settimane di fuoco quelle che attendono la Fiorentina, con una programmazione che appare assai più semplice, seppur semplice non è, nella stanza dei bottoni, che sul campo di allenamento, dove si lavorerà inevitabilmente con un orecchio rivolto all'Ata Quark e l'altro alle notizie provenienti dall'infermeria. Solo nei primi giorni di febbraio Cesare Prandelli potrà preparare in maniera "scientifica" la volata finale di questa strana stagione.
Con, forse, qualche volto nuovo, e con, probabilmente, molte facce scontente in meno. E col profumo dell'Europa che tornerà a farsi sentire. Per ora, per usare un termine forse obsoleto ma sempre efficace, "palla avanti e pedalare". Cesare Prandelli non è solo un grande tecnico, ma anche un uomo dalle grandi capacità comunicative. E che si avvale di uno staff di preparatori fidato e affidabile. Per ora c'è una classifica che comincia a fare un po' riflettere, ma, dall'altro lato, un impianto di gioco ed una determinazione che promettono, anche per quest'anno, grandi emozioni.