FIORE-JUVE, I racconti di Gabriele e Giulio
Continua la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Ecco due nuovi brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it:
Il ricordo di Gabriele Vincenzi: "20/10/2013. Classico pranzo domenicale dalla nonna in un paesino della provincia di Roma. Ho 29 anni e da circa 23, a dispetto della geografia, nutro un amore viscerale per Firenze e la Fiorentina. Il primo tempo va via così ed è difficile da digerire, più delle melanzane alla parmigiana della nonna. Comincia il secondo tempo e gli amari per favorire la digestione, di un po' di tutto, aumentano sempre di più. Rigore per noi. contro la Juve. Mi scappa un sorriso quasi sarcastico. Gol. Non esulto neanche perché la Juve aveva dimostrato di essere molto pericolosa in più occasioni dopo il 2-0 e quindi avrebbe potuto fare, di lì a poco, il 3° gol. Qualche minuto e Pepito si inventa il pareggio. Esulto, moderatamente, sempre per il motivo di cui sopra. Joaquin è libero, Borja gliela dà al momento giusto. Tiro..gol! Ora esulto, e come! Esulto tirando fuori un urlo che mi era rimasto in gola per 15 anni. Esulto correndo per tutta casa mentre, mi hanno raccontato i miei, la gente per strada si fermava e si girava verso il balcone di casa di mia nonna al primo piano, domandandosi cosa stesse succedendo in quella casa. Un minuto e Borja dà quella palla di esterno di controbalzo deliziosa che innesca la velocità di Cuadrado. Tutti noi corriamo insieme a lui e spingiamo Pepito verso il 4° gol. Ora la gioia è indescrivibile e irrefrenabile. La faccia è rossa. L'urlo è sempre più forte. La camicia è sempre più sbottonata. Mia nonna mi rincorre per casa implorandomi di smetterla perché aveva paura mi prendesse un infarto da un momento all'altro. Mia mamma, mio papà e mia sorella non sapevano se ridere o preoccuparsi perché da un lato sono abituati a vedermi in queste condizioni quando gioca la Viola, ma MAI mi avevano visto emozionarmi così. E' stata l'emozione più grande che io abbia mai provato e non mi vergogno a dire che a provocarla è stata una partita di calcio. 20/10/2013: una giornata impressa a fuoco nel mio cuore".
Il ricordo di Giulio Dispensieri: "Era il 20 ottobre del 2014, secondo anno da abbonato al Franchi. Finalmente arrivò la Juve, la partita che aspettavo da più tempo, che per me rappresentava un sogno. Un sogno che, però, svaní in pochi minuti: le due mitragliate di Tevez e Pogba proprio sotto il mio settore mi convinsero che probabilmente avrei assistito ad un'altra disfatta. Mi ricordo benissimo il coro della Fiesole "che s'ha a provare a fare un gol?", e questo la diceva lunga sulla situazione. Quando ormai tutto sembrava compromesso, un episodio riaccese la speranza: il rigore di Pepito riaprí la partita! Passó poco, stavo parlando col mio vicino di posto e improvvisamente un boato: in una frazione di secondo Rossi si era girato e aveva battuto Buffon!!! Il Franchi in delirio, da 0-2 a 2-2 con la Juve ma...c'era una sensazione strana, come se il pareggio non bastasse, come se tutti sapessero che potevamo fare di più. E allora, qualche minuto dopo, accadde l'incredibile...e non so raccontarvelo, perché non appena il tiro di Joaquin varcó la linea non vidi più niente e mi ritrovai addosso tre tifosi che esultavano. Fu una sensazione bellissima, e il 4-2 di Rossi mi fece venire i brividi: un contropiede da leggenda!!! Non avevo mai sentito il Franchi urlare così, e quel giorno fu indimenticabile, così come la scena a cui assistii non appena tornato a casa: mio babbo, juventino, con le mani nei capelli, pronto ad affrontare le peggiori infamie degli amici fiorentini, e in sottofondo Riccardo Trevisani che urlava: "4-2!!! 4-2!!! Tripletta di Rossi!!! Incredibile, rimonta definitiva della Fiorentina!!!". Ci fu un abbraccio con mio babbo, che mi disse una frase che mi riempì di orgoglio: "Complimenti, avete meritato. Oggi siete stati più bravi di noi"".