DONADEL, A metà campo forti come la Roma
“Contro la Juventus abbiamo sbagliato qualcosina, ma abbiamo fatto lo stesso una grande partita. Le critiche servono per migliorare...più dei complimenti”. Marco Donadel è il solito lottatore del centrocampo viola. Che davanti ci siano gli avversari, o i cronisti della sala stampa, poco cambia. D'altra parte, Firenze e i tifosi della Fiorentina, hanno imparato ad apprezzarlo proprio per la sua grinta e per quel suo modo di presentarsi. Mai banale, sempre onesto. Anche sulla questione relativa alla maggiore concorrenza in mezzo al campo, nessun dubbio: “Certo, quando uno finisce in tribuna girano le palle – scherza Donadel – ma nelle grandi squadre è la normalità. Restare fuori fa sempre una certa rabbia, ma più che lo sconforto quel che deve emergere è la voglia di riscatto e di dare sempre di più”. Nessun problema, dunque, di fronte alle scelte del mister e alle tante alternative. Se poi si chiamano Felipe Melo, ancora meglio. “E' al suo primo campionato in Italia, deve soltanto abituarsi al metro di giudizio degli arbitri di Serie A. Del resto, anche noi, in Europa cerchiamo di adeguarci ai diversi standard arbitrali. Comunque, un'espulsione nei minuti finali può sempre capitare”. Anche perché, soprattutto in questa stagione, il centrocampo gigliato è, oltre che folto, decisamente polivalente. “A livello di gioco stiamo toccando i livelli della Roma – conferma Donadel – e poi fare più ruoli aiuta anche a livello personale. In questo modo ognuno di noi può adattarsi al cambio di modulo. Se dovesse servire, ad esempio, potrei anche provare a fare il difensore centrale....”.
Eppure, nonostante l'assenza di Gamberini, le alternative per Cesare Prandelli non mancano: “Mi dispiace per Gambero, soprattutto perché in Nazionale non ha decisamente fortuna. Sono cose che però fortificano e sono convinto che tornerà più carico e forte di prima. Da Costa? Fisicamente è stratosferico, ha doti fisiche molto importanti. Sta crescendo molto e se è rimasto significa che può dare il suo apporto”. Intanto, all'orizzonte, c'è la trasferta di Napoli, e il San Paolo chiuso “a metà”: “Sono decisioni che arrivano dall'alto e scelte che non competono a noi giocatori. C'è sempre un grande clima a Napoli, quindi dispiace immaginare le curve silenziose, ma noi prepareremo senza pensare a cosa troveremo fuori dal campo. Ovviamente dispiace sapere che i nostri tifosi non potranno seguirci, anche perché la nostra tifoseria è un esempio per tutti, e soltanto nel mio primo anno in viola è successo qualcosa con il lancio di un petardo. Per il resto si sono sempre comportati alla grande. Detto ciò quando un giocatore si allena pensa soltanto alla partita, se lo stadio è vuoto o pieno non cambia nulla”. Quel che è cambiato, semmai, è il gruppo della Fiorentina. “Come qualità e ricambi direi che è la Fiorentina più forte nella quale ho giocato. Ma adesso dobbiamo dimostrarlo sul campo. Abbiamo cambiato i giocatori in un modulo che è rimasto identico, era inevitabile partire un po' piano. Da fine settembre, credetemi, vedrete di nuovo la Fiorentina che gioca a memoria”. Una promessa che suona come un vero proclamo in vista dei tanti impegni ravvicinati in arrivo: “Quando lavori tanto manca sempre un po' di brillantezza, ma senti dentro tanta carica – conclude Donadel - saremo sempre più brillanti ed affiatati in campo. Ci siamo preparati molto per le prime due gare ed anche ora fisicamente, i movimenti saranno assimilati sempre meglio. Possiamo soltanto migliorare".