DELIRIO ROSSI

03.05.2012 01:00 di  Marco Conterio   vedi letture
DELIRIO ROSSI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Pugni. Cazzotti. Strattoni. Finisce in salsa spaghetti western l'avventura di Delio Rossi a Firenze. Con un gesto folle, insensato. Il canto del cigno di un allenatore in pieno esaurimento, favorito suo malgrado dalla strafottenza di un ragazzetto viziato, al secolo Adem Ljajic, e da un progetto che fatica a regalare cardini e certezze. Quando i pianeti si scontrano, non possono che scendere le lacrime. Viene da chiedersi perché, poi. Viene da chiederlo a Rossi, perché. Se n'è andato in silenzio, dopo essersi scusato coi giocatori e con la dirigenza. Esonerato, pieno di vergogna. Un gesto folle, provocato da parole altrettanto irrispettose ed offensive, fotografia estrema di una Fiorentina che ha perso una bussola, che in tempi oramai andati e remoti la conduceva verso il nord dei sogni e della classifica.

L'era Delio Rossi finisce così. Giusto che si riposi, che stacchi. Che rifletta su un errore che ha già capito esser tale. Giusto anche, come pare, che a pagare sia Ljajic. Perché gerarchie, ruoli e carte d'identità non siano solo un'opinione, la Fiorentina prenda seri provvedimenti come giustamente farà. Anche perché salvarsi, adesso, non significa solo restare in Serie A. Vuol dire salvare sè stessi da un mare in tempesta che all'orizzonte continua a regalare burrasca e tempesta.

Pensava, Firenze, di averle viste tutte. Invece c'è ancora qualcosa per cui stupirsi ed il problema è che stante la situazione attuale non sa neppure cosa l'attenderà a breve. Di certo, un traghetto per arrivare agli scogli della salvezza. Vincenzo Guerini, insignito della nuova carica di club manager, avrà presumibilmente l'arduo compito di ributtare i remi in mare ed essere più Virgilio che Caronte, in questo inferno a tinte viola. Che, ironia della sorte, trova in una delle serate più buie della sua storia recente, un uomo di controcopertina a sorpresa. Riccardo Montolivo, a testa alta nonostante un'annata in cui ha perso l'affetto di una città oltre che la fascia di capitano. Eppure, solo alla deriva, ha regalato un punto che è iniezione di speranza alla Fiorentina.

Per il resto, poche certezze, quasi nessuna. Il mercato è chimera, se non c'è ancora nessuno che ne tesserà le trame. La guida tecnica, oggi, altrettanto. Del gruppo, inteso come uomini orgogliosi e vogliosi di non esser bollati come protagonisti di un fallimento, una lontana ombra. La follia di Rossi, la strafottenza di Ljajic, sono l'esasperata fotografia di un'annata da dimenticare. Mentre Firenze spera che l'orizzonte sia amico e che, nelle ultime due gare, lo scoglio salvezza sia presto raggiunto, anche a bordo di un traghetto.