CORVINO, I Della Valle delusi dalle critiche
Queste le parole del ds viola Pantaleo Corvino dopo la presentazione di Savio Nsereko, per chiudere la campagna mercato estiva della Fiorentina. "Voglio fare ordine, come ho cercato di fare la scorsa volta, per far capire quale sia il programma societario. Lo dissi prima io, poi lo fece la mia proprietà: in questa stagione, a differenza dei 50 milioni dello scorso anno, con molta dignità ci siamo autofinanziati. Tutto ciò che veniva dalle entrate del mercato sarebbe stato reinvestito: a molti questo non è stato chiaro, in tanti hanno sbagliato in buona fede, dicendo che questi soldi non sono stati reinvestiti a differenza di quanto detto in precedenza. Noi lo stiamo facendo, non nei tempi giusti forse, ma ho l'autorizzazione della società a spenderli e reinvestirli. Ho avuto difficoltà a spenderli tutti, ne ho spesi una parte: quelli che sono rimasti saranno reinvestiti quando il mercato mi offrirà la possibilità di farlo, senza ansie".
Ancora, sul mercato estivo. "Per caricarmi devo 'autoincensarmi', visto che solo i tifosi mi dicono bravo. Mi sono detto che quest'anno ho fatto un grande lavoro, tutti invece sono insoddisfatti: vuol dire che non ho fatto un buon lavoro e devo prenderne atto. Non solo: ho anche splafonato il budget per gli ingaggi di 4 milioni, evidentemente non ho fatto contenta neanche la proprietà. Secondo la critica il mio allenatore è arrabbiato, allora ho detto che ho reso insoddisfatti tutti".
Prandelli felice del mercato. "Prandelli però era soddisfatto di tutti. Di Natali, per esempio. Venduto Melo? Prandelli mi ha detto di aspettare, ha detto che c'era in casa l'alternativa di Felipe Melo. Non l'abbiamo trovata ed abbiamo optato per Zanetti, sfruttando le idee ed il mercato di quel momento. Ho detto 'prendiamo Crespo o Cruz'. Prandelli mi ha detto che Castillo andava benissimo, era contentissimo. Di Marchionni non c'è neanche bisogno di dirvi quanto Prandelli era felice di questo acquisto. La critica dice che Prandelli sia arrabbiato, lui mi dice il contrario"
Su Kuzmanovic. "Dovevamo sostituirlo perché insoddisfatto, Prandelli non ha chiesto un'alternativa. Ce l'abbiamo in casa, è Jorgensen, mi ha detto il mio allenatore. Non mi sembra che sia arrabbiato, non mi risulta. La mia proprietà, sebbene la Fiorentina sia di 8 milioni lordi fuori, è contenta, visto che ho portato 110 milioni di entrate e si è accollata queste uscite".
Chi contesta, allora? "Prandelli no, la mia proprietà no. E' solo una parte della critica ad attaccare il mio lavoro. Nel mio lavoro sono un numero uno, sono un realista, un sognatore ma non un fanfarone. Con i risultati abbiamo dato lustro a chi crede in noi, come con i risultati ottenuti negli ultimi anni in Europa ed in campionato. I Della Valle hanno investito il quinto budget in Italia, 170 milioni di euro. Da cosa vengono le critiche? Reinvestiremo i soldi entrati, ma quando il mercato mi darà l'occasione. Ho fatto tanti errori, ma grazie a Dio, visti i risultati, ho fatto anche tante cose importanti, perché figlie del tempo".
Della Valle delusa dalle critiche. "Di più non possiamo fare. La mia proprietà è delusa. Se chi critica pensa di poter portar qualcuno superiore ai Della Valle, che lo cerchi e che lo crei. Che si faccia avanti. Sono insoddisfatti dalle critiche. Ci sono 4000 abbonamenti non rifatti, ma la proprietà ha investito 170 milioni di euro e visti i risultati non sono soddisfatti delle contestazioni".
Sulla carriera di Corvino a Firenze. "Mi si può dire di aver sbagliato Da Costa, Lupoli, Balzaretti, ma che la critica non parli di insoddisfazione perché alla luce dei risultati è cattiveria gratuita".
Sulla strategia di mercato. "Non è cambiata, lo dimostra il mercato di quest'anno. E' mettere insieme quantità e qualità. Avendo 20 milioni di monte ingaggi, non puoi avere solo calciatori di nome, solo certezze di partenza. Mettendo quantità e qualità, esperienza e gioventù, abbiamo sempre trovato la giusta miscela. L'acquisto di Jovetic non è stato un cambiamento di strategia, con lui ho puntato grosso e rischiato. Quest'anno ho puntato 'fiches' e scommesse su De Silvestri e Savio. Poi c'è l'esperienza, abbiamo puntato su Marchionni e Zanetti. Cosa dovevo fare, autofinanziandomi? Cosa si poteva fare di più? Al posto di Natali potevo prendere Felipe. Al posto di Castillo potevo prendere Cruz. Però io devo stare dentro ad un budget".
Su Jorgensen e Kuzmanovic. "Diventerà un grande centrocampista, me lo ha detto Prandelli. E' lui il dopo-Kuzmanovic, può fare alla grande il quarto centrocampista che potevo andare a prendere. Per Prandelli Montolivo e Zanetti sono una coppia importantissima per il campionato italiano. Prima di cedere Kuzmanovic c'è stato un confronto tra le parti: se c'è un giocatore che va, bisogna affrontare il problema. Kuz era un giocatore in cui Prandelli riponeva grandi prospettive ed aspettative, a tal punto che lo considerava il dopo-Melo. Gli si è detto che doveva lavorare, ma il giocatore non voleva rimanere per lavorare: è nazionale, ci sono i Mondiali, non si sentiva motivato ed abbiamo deciso di accontentarlo".
Su Savio. "Ho dato al West Ham 2,5 milioni più Da Costa per un giocatore con importanti potenzialità. Non è un fenomeno, però ha potenzialità e chissà dove può arrivare".
Sui Della Valle. "Investono milioni ogni anno, con il quinto monte ingaggi d'Italia. Hanno chiesto a Firenze, e lo farà, di aiutarci con la Cittadella. Se saremo ancora tutti insieme, potremo portare avanti questi discorsi di aumentare il tetto ingaggi. Io sarei soddisfatto di avere una proprietà che mette 20 milioni di tetto ingaggi".
Su Papa Waigo. "Era sul mercato ma è rimasto. Ha rifiutato qualche club italiano, si sarebbe potuto accasare. Credo che meriti di stare in A per la salvezza o in B per salire. Ieri me lo ha chiesto un club inglese. E' arrivato 2 minuti dopo il transfer del ragazzo, c'è questo problema che può darsi non si chiuda. L'agente ha la cedola, può farsi che vada a giocare oggi in Inghilterra".
Sulle entrate e sulle uscite. "Il mercato, per una big, non si fa in pochi giorni. Con Semioli ho preso De Silvestri e pensato a Savio... Sono quattro, cinque anni che avverto l'insoddisfazione di tutti ogni fine mercato, fa parte delle cose. Purtroppo penso più ai giocatori che prendo con motivazioni, piuttosto che ai nomi. Firenze evidentemente è abituata alle ciliegine, Corvino fa un mercato diverso. Spendo quando so di non sbagliare".
Su Pazzini ed Osvaldo. "La Fiorentina non voleva cederli, a Pazzini è stata data una maglia da titolare... La critica non l'ha ritenuto da Fiorentina e la società il suo capitale deve tutelarlo. Abbiamo venduto un giocatore che aveva segnato poco a 9 milioni. Su Kuzmanovic già stavano montando le critiche... Andando avanti, avendo un giocatore insoddisfatto, con un tecnico che aveva fatto delle considerazioni, il ds doveva prendere delle decisioni: questa è sana strategia".
Sul tesoretto. "Sono stati fatti tanti calcoli, dalla critica, che li fa in tasca a noi. La mia proprietà anticipò un budget perché glielo chiesi, non vado sul mercato guardando il milione in più o in meno".
Di nuovo, sul mercato. "Leggo che Prandelli vuole il difensore... Ma lo vuole anche Corvino, lo vuole anche la proprietà, così come il centrocampista, così come l'attaccante di nome. Chiamatela mia incapacità, non è deluso solo il mister, ma tutti se non abbiamo preso il difensore o chi per lui".
Sui nomi fatti in estate per la mediana. "Dzemaili è più da centrocampo a tre. Edinho è troppo simile ai nostri. Poi, se viene uno dall'alto dei cieli, più bravo, non è che non lo prendiamo... Di Tacchio è la quinta alternativa, ci dobbiamo credere".
Sull'affare Savio. "Avevamo seguito Upson, ma poi abbiamo deciso che i nostri difensori erano al suo livello. Il West Ham mi ha detto che se vendeva un difensore avrebbe preso Da Costa. Savio lo seguivo da tempo, ho chiamato Prandelli per chiederglielo, ma su questi giovani mi prendo io la responsabilità. Savio lo abbiamo preso come investimento, è un giovane che con Di Tacchio, Babacar e Seculin si aggregheranno alla prima squadra".
Sul Crespo. "C'è sempre un giocatore migliore di quelli che prendi. Però: stando nei 20 milioni di monte ingaggi, si poteva fare di più di quello che abbiamo fatto? Crespo mi ha chiesto 1,2 milioni più di Castillo. Questo altera il monte ingaggi".
Su Miranda e Natali. "Prandelli è contentissimo di Natali perché non posso arrivare a Miranda, il giocatore che sarebbe giusto se avessi il doppio del monte ingaggi".
La conferenza stampa fiume di Corvino prosegue. "Più di così non possiamo fare, i Della Valle hanno speso 170 milioni. Della Valle adora Firenze e viceversa, ma c'è qualcosa che non torna. E' una proprietà che non ha mai chiesto niente a nessuno, lo sta facendo ora per crescere tutti insieme e migliorarsi, cercando di fare qualcosa di importante da lasciare alla città. I Della Valle avvertono queste insoddisfazioni, sono loro i primi ad essere delusi da questa parte importante di critica che non è mai contenta dei sacrifici fatti. Quello che avverto io lo avvertono loro, queste delusioni le ho lette e sentite, io in buona fede le vengo a dire, prima che qualcuno arrivi a portare qualcun altro migliore di loro".