COGNIGNI, Certi problemi andavano risolti prima
Mario Cognigni, a Roma per partecipare all'iniziativa organizzata da Fiorentina e Save the Children, ai microfoni di Radio Blu. Il vice presidente della Fiorentina parla di Save the Children ma anche e soprattutto del momento della squadra viola: "E' un iter che si sta concludendo. Siamo partiti col terzo tempo e col fair play e questo era il momento giusto per dare un ulteriore segnale di come questa società intende il calcio. Per questo abbiamo voluto lanciare questo messaggio attraverso le nostre maglie. Siamo molto soddisfatti di questo rapporto con Save the Children. I calciatori sono dei dipendendti della Fiorentina e quindi sono assoggettati a delle regole di comportamento ma in questo caso non hanno dovuto obbedire a nessun ordine. Spontaneamente hanno partecipato a questa iniziativa".
Sul summit di ieri nello spogliatoio: "Faccio una premessa. Ai nostri dipendenti, direttore e allenatore, non facciamo mancare il lavoro. E' bene che riflettano tra di loro su cosa non sta funzionando. Qualche problema forse era bene analizzarlo prima invece che adesso, visto che tutti dicono che queste situazioni durano dallo scorso marzo. Si stanno comunque dando da fare per far cambiare marcia ad una squadra che ha valori importanti in tutto per tutto"
Su Mihajlovic e il gruppo: "C'è grande unità di intenti. Nessuno ha intenzione di alzare bandiera bianca. Dico solo che bisogna lavorare molto di più per uscire da questa situazione"
Sul ritorno alla presidenza di Andrea Della Valle: "Quando Andrea si è dimesso ha motivato molto bene la sua scelta. Quel passo non ha comportato nessun distacco, assolutamente. Anzi, Della Valleè presente come non mai ed è molto vicino alla squadra. Ci siamo strutturati in questo modo, e tutti i membri della società sanno quello che devono fare"
Sulla Cittadella: "Siamo spettatori come tutti gli abitanti di Firenze. Non abbiamo nessun fondo sul quale edificare il nostro progetto. Non vorrei semplificare questo progetto ad un semplice vantaggio per la Fiorentina, ma per tutta la città che vedo ancora troppo chiusa in se stessa e poco aperta alle innovazioni. Sono due anni che aspettiamo una risposta, positiva o negativa. Quando arriverà la risposta dovrà essere ben motivata"