CARNE O PESCE?

10.12.2018 10:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
CARNE O PESCE?
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Carne o pesce, la Fiorentina dovrà giocare per far capire che sapore ha. Quello di una squadra costruita male e guidata peggio o quella di una squadra che sopperisce ai limiti tecnici e dei 20 anni con la grinta e la determinazione che solo quell'età può comunque darti. Partiamo dai lati positivi: le punte si sono sbloccate e il misero punticino è stato ottenuto in rimonta nel recupero. Una spinta emotiva e dei gol che possono dare fiducia alla squadra e dare una svolta al suo un campionato fin qui deludente. Certo è che la gara con l'Empoli diventa uno snodo cruciale e solo la vittoria può sventare una contestazione verso la stessa squadra (e non più solo verso la società) ancora più forte e decisa di quella di ieri a Reggio Emilia. Avvisaglie che la pazienza è finita ed ora i giocatori lo sanno. Chi ha gli attributi è chiamato a tirarli fuori, ora o mai più, senza fare i permalosi o ancor peggio le prime donne.

Anche perché la mediocrità delle avversarie ha tenuto a galla anche la Fiorentina, con la classifica corta da poter rimontare. Provarci è d'obbligo. Ed il messaggio alla squadra è chiaro perché senza una vittoria con l'Empoli anche un cambio di allenatore non permetterebbe più di coltivare ambizioni: i punti da prendere sono in queste 4 gare che restano del 2018. E se qualche calciatore pensa che la Fiorentina non sia all'altezza delle sue ambizioni e pensa già al futuro, non si senta esente da responsabilità: il livello della squadra lo fa anche lui. Se poi domenica il campo dirà pareggio o sconfitta, il cambio tecnico - che piaccia o meno alla società - sarebbe obbligato perché significherebbe che Pioli non ha la squadra in mano o comunque non ha la capacità e le idee per ritirarla su. Poi spostando i ragionamenti sulla dirigenza e sulla proprietà le idee della piazza sono già chiare da tempo e il rapporto è ormai compromesso. Sul piatto della bilancia non può mancare il mercato di queste tre stagioni e, pur abbonando le prime dueper la necessità di ricostruire, quello estivo non andava sbagliato. Sta ai Della Valle capire se proseguire così nell'anonimato e nascondendosi, con questo tipo di gestione delle pochissime risorse e con dirigenti e un tecnico che non hanno saputo trasmettere sogni e dare segnali positivi alla piazza. Con una città contro, pur con lo stadio pieno, solo ed esclusivamente per la maglia.