BENASSI, Un percorso tra potenzialità e discontinuità
Al netto di un’estate colma di addii decisamente pesanti, quello di Marco Benassi è stato uno degli acquisti che maggiormente sono riusciti nell’impresa di riaccendere un minimo d’entusiasmo in città. O per i quali, perlomeno, in pochi hanno storto il naso. Il giocatore cresciuto nelle giovanili dell’Inter ha rappresentato una pedina molto importante tra le fila del Torino per tre anni (dal 2014 al 2017). Senza contare l’esperienza nell’Under 21 azzurra cominciata nel 2013, fino a diventarne capitano. E non solo con la Nazionale, perché anche in maglia granata - soprattutto dopo la cessione di Vives - il centrocampista modenese ha indossato assiduamente la fascia al braccio.
Poi l’arrivo a Firenze. I presupposti, abbiamo detto, erano più che buoni. Eppure le difficoltà coi viola in questo inizio di campionato non sono mancate affatto. A cominciare dal tentativo di mister Pioli di adattare Benassi ad un ruolo - un po’ più esterno ed avanzato - che non era il suo. Ma la fatica spesa dal giocatore senza trovare la quadratura del cerchio, ha convinto l’allenatore gigliato a riporlo nella posizione naturale. E i risultati sono giunti istantanei: tre gol in tre partite di fila. Peccato che ultimamente Benassi sia tornato a steccare qualche partita di troppo, inciampando di nuovo nell’anonimato: l’augurio, è che per lui valga il detto “anno nuovo, vita nuova”. Magari anche un po’ prima, del resto stasera si gioca la Coppa Italia.