BELTRAN, Eredità pesante per il fresco "nueve" Viola
Se nella numerologia calcistica dovessimo pensare ad una maglia che meglio possa rappresentare il ruolo dell'attaccante, quello è senza dubbio il "nove". Lo spirito di sacrificio che il ruolo richiede, inoltre, si sposa benissimo alla temperanza e all'attitudine degli argentini, che per questo motivo hanno sfornato da sempre centravanti in grado di rimanere impressi nella memoria del calcio.
Anche la storia della Fiorentina è fatta di numeri nove provenienti dall'Argentina: alcuni in grado di incidere il proprio nome in maniera indelebile nella mente dei tifosi viola, altri più dimenticabili delle prestazioni offerte sul terreno di gioco del Franchi.
Beltran, l'ultimo della lista dei "nueve alibiceleste", si unisce ad una serie di giocatori che ha come "capostipite" Miguel Montuori, leggendario attaccante del primo scudetto e della finale di Coppa dei Campioni persa nel 1957 al Bernabeu contro il Real Madrid di Di Stefano-Puskas. Dopo Montuori fu il turno prima di Maschio (1965/66) e poi di Ramòn Diaz (1986/87 e 1987/88), due ottimi giocatori che contribuirono ad accrescere il blasone della maglia. Blasone che scoppiò definitivamente con il quarto proprietario, un certo Gabriel Omar Batistuta. Batigol indossò la nove viola dal 1992 al 2000, segnando 203 gol e rendendo protagonista la Fiorentina in Italia e in Europa. Tuttavia, come una sorta di maledizione, dopo aver raggiunto l'apice la caduta può essere rovinosa, e i successivi tre nove argentini furono, nell'ordine, Osvaldo - di cui però ricorderemo per sempre la rovesciata con il Torino che ci portò in Champions - Ignacio Castillo e il "Cholito" Simeone. Adesso a Beltran il compito di invertire il trend a suon di gol, restituendo a Firenze la possibilità di sognare col suo nuovo numero "nueve".