ANOTHER BRICK IN THE WALL

30.05.2009 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
ANOTHER BRICK IN THE WALL

Notte prima degli esami. Specialistici, s'intende. Perché la prima "laurea", tanto per restare in gergo e termini cari a Corvino, è già stata raggiunta. Quarto posto, sogni di rock'n roll concretizzati con un assolo pugliese un po' scordato, ma tanto è bastato per la standing-ovation. C'è di più, però, ora, sotto il cielo fiorentino. Una notte di stelle e di campioni. Di quelle da batticuore accelerato, di quelle che non si scordano mai, risultato permettendo. Ci sarà il tutto-esaurito per Fiorentina-Milan, il David (perdonate il gioco artistico di parole) contro il Golia.

Dagli accordi stonati di Lecce ai sogni di violino, il passo è lungo una settimana, il salto è tanto grande quanto l'ambizione di una città. Alberto Gilardino è il fromboliere con il dente avvelenato: i fischi di San Siro non sono stati digeriti, ed immaginiamo che non ci sia miglior cura di una partita da brividi come questa per buttarli giù come un amaro, supportato alle spalle da un riccioluto dal talento inquantificabile del Montenegro. Gilardino prepari il violino, dunque, Jovetic affili il dribbling ubriacante, Vargas sistemi il cannone mancino, Montolivo stia pronto a dimostrare che nelle partite vere, quelle con la p maiuscola, sa prendere in mano la squadra come un veterano d'annata.

Servono due gol, gli unici calcoli a disposizione, con una flebile speranza nelle radio puntate su Lazio-Juventus. Se i bianconeri perdessero, basterebbe, pardon, servirebbe una vittoria con qualsiasi scarto ai ragazzi di Prandelli per il terzo posto. Già, Prandelli. Nonostante le critiche, nonostante le "palate", nonostante i mugugni, ha avuto ragione lui. Ed anche con una giornata di anticipo. La Fiorentina è e sarà già quarta. Una laurea bellissima, dopo una stagione travagliata, vuoi per un gruppo ancora da amalgamare, vuoi per avversarie ostiche ed inattese. Però è, a -1 dal gran traguardo, almeno quarta. Punto.

L'obiettivo della settimana, forse l'ennesimo sogno di una scalata con traguardo ancora da definire, è chiaro. Due gol. E che siano sviolinate, cannonate da fuori, colpi di testa, di stinco, rigori, punizioni, rimpalli o autogol, poco importa. Quarantaduemila cuori palpitanti fremono. Manca un giorno, signori, al grande giorno. Firenze è pronta, la Fiorentina anche. Avanti, allora. Servono solo due tasselli per completare il muro viola.