A MALTA PER RITROVARE IL FEELING PERSO
Tutti sotto esame, ma tutti insieme per fare gruppo. Il ritiro di Malta servirà anche a questo. A far integrare nel gruppo chi finora è rimasto un po' ai margini, come sembra aver fatto Marko Pjaca rimasto ancora in Russia e alla Croazia con il pensiero più che alla Fiorentina con la quale non era andato a Moena proprio per i Mondiali. E servirà ovviamente a Luis Muriel per conoscere meglio tutti i compagni, molti dei quali in serie A neanche c'erano quando ci giocava lui. E servirà anche e soprattutto ad una squadra che aveva illuso di avere nel feeling fuori e dentro il campo il quid in più. Leggi Simeone che senza i due uruguaiani con cui usciva spesso e con una convivenza importante sembra rimasto un po' ai margini (complice il periodo di secca sotto porta), così come Chiesa che forse nella breve tappa da single aveva trovato meno cose in comune con il nutrito gruppo italo-francese, unito dall'essere formato da giovani coppie con bambini.
Le voci di mercato inoltre disturbano tutti non poco, sia per quello di gennaio che per giugno, con qualche giocatore scontento, procuratori parlanti che guadagnano uomini nello spogliatoio viola e propongono i loro assistiti (al di là del valore) qua e là e la Fiorentina che pensando al futuro non può non porgere l'orecchio. Le blindature d'altronde sono state esaurite l'estate scorsa e con l'autofinanziamento nella prossima qualcosa dovrà muoversi per forza. Ma a Malta sarà proibito parlare di mercato. Insomma non necessariamente tutti devono frequentarsi fuori dal campo ma se influisce sul rendimento meglio correre ai ripari, lavorando più a contatto e in tranquillità. Da Malta dovrà insomma tornare un gruppo più unito che mai.