A CACCIA DI UN'ALTRA OPPORTUNITÀ
Il destino a volte offre una seconda possibilità ed è quello che sta capitando a Dragowski. Il portiere polacco a Firenze è arrivato con tante speranze sue e dei viola, visti i tre milioni spesi per prenderlo. Ed è arrivato anche con una sicurezza da sfiorare quasi la presunzione, quella ad esempio ostentata all'aeroporto di Peretola quando, improvvisando quasi una conferenza stampa, disse che era venuto per giocare. Le stesse parole che dice ogni volta che va in nazionale, per uno strano destino degli stranieri, che vengono imbavagliati nel club per problemi di lingua salvo poi sfogarsi quando tornano in Patria (e aumentare gli equivoci con le traduzioni di google). Sicurezza da rapper, verrebbe da dire, visto che il polacco ama quel tipo di musica che canta anche nello spogliatoio. Poi il campo, purtroppo ha sempre detto il contrario, scatenando critiche di chi non concepisce portieri stranieri, vista l'alta scuola italiana, e chi rinfaccia a Corvino i tre milioni spesi appunto. Due anni fa Dragowski in realtà si infortunò subito saltando la preparazione e Sousa non puntò più su di lui, tanto da mandarlo a fare le ossa in Primavera.
La scorsa stagione il destino lo ha ributtato nella mischia per un infortunio di Sportiello e nelle gare disputate (305 minuti in 4 partite) il polacco ha preso ben 10 gol e mettendo in evidenza più ombre che luci. Così Sportiello si è ripreso subito la maglia da titolare e di Dragowski non si è più parlato, se non quando in Nazionale ha chiesto la cessione e quando poi si è aperto il mercato. L'obiettivo in effetti era cederlo, soprattutto perché la Fiorentina ha deciso di puntare su un giovane del '99, titolare però da due stagioni in Ligue1, e l'entourage ha ripetuto con forza di volerlo mandare a giocare con continuità anche perché Dragowski, Nazionale Under 21, potrebbe cadere nel dimenticatoio da parte del ct che non lo vede mai all'opera. Per lui però tanti sondaggi ma mai offerte concrete e così anche questa volta Dragowski dovrà sedersi in panchina ad aspettare una chance. Ragazzo serio e gioiale e di compagnia, Drago, convocato di nuovo in Nazionale, dovrà mettere da parte le parole e, stavolta, parlare con i fatti e con il lavoro duro per mettere in difficoltà Pioli prima che quel posto in panchina diventi fisso per tutto l'anno.